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Caso Regeni, Papa Francesco: ho incontrato Al Sisi, il Vaticano si è mosso

Sullʼemergenza migranti il Santo Padre afferma: molti campi profughi in Italia sono come lager.

Caso Regeni, Papa Francesco: ho incontrato Al Sisi, il Vaticano si è mosso - foto 1
lapresse

"Sono preoccupato.

Dalla Santa Sede mi sono mosso, anche i genitori di Giulio Regeni me l'hanno chiesto. Non dirò come, ma ci siamo mossi". Così Papa Francesco ha risposto se avesse parlato con il presidente Al Sisi del caso del ricercatore italiano ucciso in Egitto, e se si arriverà alla verità. "Generalmente - riferisce - quando sono con un capo di Stato, in dialogo privato, quello rimane privato".

Il Santo Padre ha poi fatto riferimento all'emergenza migranti e alla questione profughi. "E' vero, ci sono tanti campi per rifugiati che sono veri e propri campi di concentramento. Qualcuno in Italia, qualcuno in altre parti del mondo, ma non in Germania. Non era un lapsus", ha detto chiarendo il paragone dei campi per migranti con i campi di sterminio fatto qualche giorno fa.

"Ho detto più volte che i più generosi dell'Europa - afferma - sono l'Italia e la Grecia, è vero sono i Paesi più vicini a quelli dai quali partono i migranti. Ma della Germania ho sempre ammirato la capacita' di integrazione. Ci sono tanti turchi integrati che conducono una vita normale, ad esempio. Lei pensi a cosa significa essere chiusi e non poter uscire. Il solo fatto di essere chiusi senza fare niente è un lager. Ma non ha niente a che fare con la Germania".

Trump? Io incontro tutti quelli che lo chiedono - "Non sono stato informato dalla segreteria di Stato di una richiesta di incontro da parte del presidente degli Stati Uniti, ma io incontro tutti quelli che richiedono", ha inoltre detto Papa Francesco nella conferenza stampa di rientro dall'Egitto, sciogliendo il dubbio sulla sua volontà di incontrare Donald Trump a maggio, quando sarà in Italia per il G7 di Taormina.

Soluzione diplomatica per la Corea del Nord - "Richiamo e richiamero'" gli Stati uniti e la Corea del Nord a lavorare per "risolvere i problemi percorrendo la strada della diplomazia". Cosi' Papa Francesco risponde a chi gli chiede cosa vuol dire ai leader che mettono in pericolo la popolazione mondiale parlando di guerra nucleare. "Ci sono Paesi - afferma Bergoglio - che si offrono di essere mediatori, come la Norvegia ad esempio. La strada e' quella del negoziato, della soluzione diplomatica".

"Onu recuperi sua supremazia - Nell'equilibrio mondiale, "le Nazioni unite hanno il dovere di riprendere la loro leadership perché si è annacquata", ha concluso il pontefice.