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California, scoppia incendio durante rave party: si temono 40 morti

Il tetto del capannone dove si teneva il concerto è collassato, complicando le operazioni di recupero dei cadaveri

Rischia di salire fino a 40 morti il bilancio di un incendio scoppiato durante un rave di musica elettronica a Oakland, in California.

"Siamo pronti al terribile scenario di una strage", riferiscono le autorità. I partecipanti al concerto erano circa 75. Durante il rogo, il tetto del capannone, situato nel distretto di Fruitvale, è collassato, complicando le operazioni di recupero dei corpi. Finora sono 30 i cadaveri recuperati.

Doveva essere una notte di musica e di festa, si è trasformata invece in una tragedia. Il locale era strapieno, quasi tutti giovani, molti stranieri, accorsi per un rave party il cui programma era ballare fino alle prime luci del mattino grazie ad alcune star della musica elettronica che dovevano alternarsi con le loro performance. Prima della mezzanotte, però, si è scatenato l'inferno, con le fiamme che hanno avvolto qualunque cosa.

I vigili del fuoco sono arrivati tempestivamente, ma si sono trovati davanti ad una scena terribile, con il vecchio edificio totalmente divorato dal fuoco e decine di persone terrorizzate in fuga. Ci sono volute ore per domare l'incendio. E nel primo sopralluogo, tra ceneri e macerie fumanti, sono stati trovati 9 cadaveri. Ma all'appello sono subito mancate almeno 25 persone. Un numero cresciuto ulteriormente nel corso delle ore.

Ancora ignote la cause che hanno provocato il disastro. Quel che è certo è che il vecchio magazzino - su cui pendeva anche il giudizio delle autorità locali a proposito dell'abitabilità - non aveva dei rilevatori di fumo e mancava di un vero e proprio sistema antincendio per irrorare acqua in caso di fiamme nei locali. I vigili avrebbero trovato solo due estintori. La maggior parte delle vittime è stata rinvenuta al secondo piano, dove la fuga era pressoché impossibile. Ad alimentare le fiamme anche i materiali all'interno degli ambienti, pieni di manichini, strutture artistiche e statue fatte con materiali infiammabili.

Le autorità locali stavano indagando da alcune settimane sul magazzino che ha preso fuoco. Il sospetto era che vi abitassero illegalmente delle persone. Il 17 novembre un investigatore aveva tentato di fare anche un sopralluogo, ma non era riuscito ad entrare nell'edificio. Lo ha reso noto il Comune, al quale erano arrivate diverse proteste dai vicini per l'immondizia abbandonata fuori dal capannone.