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California, due aggressioni in una settimana a sikh | Una delle vittime: "Il turbante mi ha salvato" | Video

Lʼultimo attacco in strada ripreso da una telecamera di sicurezza. Per le autorità è un crimine dʼodio

Comunità Sikh in allarme in California: in una settimana due suoi membri sono stati vittime di aggressioni per strada ad opera di sconosciuti.

L'ultimo episodio all'alba del 6 agosto a Manteca, quando il 71enne Surjit Malhi, durante la sua consueta passeggiata mattutina, è stato avvicinato e malmenato da due giovani. Una telecamera di sicurezza ha ripreso il pestaggio e ora si chiede aiuto a Twitter per l'identificazione dei due bulli. Per le autorità è un crimine d'odio. Pochi giorni prima calci e pugni anche contro il 50enne Surjit Malhi di Turlock, che al New York Times ammette: "Il turbante mi ha salvato".

L'ultimo episodio ripreso da una telecamera Nel video dell'ultima aggressione si vedono due uomini incappucciati avvicinarsi a Singh. Dopo un breve scambio di battute, uno degli assalitori improvvisamente prende a calci il 71enne, facendolo cadere a terra. Nella caduta l'anziano perde il suo turbante. Così, dopo essersi alzato, Singh cerca di difendersi ma riceve altri calci e crolla a terra una seconda volta. I due sembrano allora allontanarsi, ma poi uno degli aggressori torna e colpisce ancora Singh, anche con sputi. Le autorità indagano ipotizzando un tentativo di rapina, ma, come riporta Buzzfeed, "non escludono la possibilità che si tratti di un crimine d'odio". Intanto, il video del pestaggio è stato diffuso via Twitter per permettere l'identificazione dei due autori.

Il primo attacco il 31 luglio: "Torna al tuo Paese" Pochi giorni prima, il 31 luglio, un altro sikh era stato vittima di aggressione in California. Surjit Malhi, 50 anni di Turlock, stava affiggendo manifesti politici vicino a casa sua, a circa 60 miglia a est di San José, quando è stato avvicinato alle spalle da due individui che prima gli hanno gettato sabbia negli occhi e poi lo hanno colpito alla testa e alla schiena con un bastone e una cintura. "Il mio turbante mi ha davvero salvato", ha detto la vittima al New York Times. "Non sei di qui", gli gridavano gli aggressori facendo riferimento alle sue origini indiane. Anche il furgone di Malhi, negli Usa dal 1992, è stato vandalizzato. Una foto pubblicata su Facebook mostra il pickup bianco deturpato con un messaggio del tipo: "Torna al tuo Paese".

Paura nella comunità Sikh La Sikh Coalition, organizzazione per i diritti civili con sede a New York, ha dichiarato in un comunicato di essere "profondamente preoccupata" per gli assalti a membri della comunità. "Offriamo tutela legale alle vittime e chiediamo che vengano presi tutti i provvedimenti per indagare a fondo", ha commentato il responsabile legale della Sikh Coalition Amrith Kaur al New York Times.