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Brasile: Rio de Janeiro si colora per il Carnevale ma il virus Zika fa paura

Appello delle autorità: "Precauzione, evitare rapporti sessuali a rischio". Si sospetta il possibile contagio con la trasmissione di saliva o fluidi corporei

Brasile: Rio de Janeiro si colora per il Carnevale ma il virus Zika fa paura - foto 1
lapresse

E' il Carnevale più bello e divertente del mondo, tra milioni di colori e divertimenti.

Ma quest'anno, a Rio de Janeiro, in Brasile, la festa è un po' meno spensierata del solito. Si deve infatti fare i conti con i timori legati alla diffusione sempre maggiore di Zika, il virus trasmesso dalla zanzara Aedes Aegypti e in grado di creare, così sembra, gravi malformazioni ai feti.

Brasile: Rio de Janeiro si colora per il Carnevale ma il virus Zika fa paura

Le autorità hanno invitato tutti a usare estrema precauzione ed evitare rapporti sessuali a rischio. Sebbene non vi siano ancora prove certe della possibilità di contagio con la trasmissione di saliva o fluidi corporei, infatti, questa possibilità non è al momento esclusa.

Un gruppo di studiosi dell'istituto di ricerca Fiocruz di Rio, il più importante in Brasile, ha infatti fatto sapere che il virus è stato rilevato anche nella saliva e nelle urine: "Questa evidenza - ha detto Paulo Gadelha, capo dell'istituto - non significa che il virus abbia capacità di trasmissione attraverso saliva e urine e non possiamo vietare alla gente di andare al Carnevale. Chiediamo solo, soprattutto alle donne in gravidanza, di usare molte precauzioni. Bisogna fare tutti gli sforzi possibili per arrivare alle Olimpiadi con il più alto livello di sicurezza".

Gli scienziati si sono detti sorpresi di trovare Zika nelle urine, ambiente generalmente acido che rende inattivo questo genere di virus, tuttavia - hanno sottolineato - "si tratta di una scoperta molto importante per capirne il funzionamento".

Preoccupa, inoltre, la scoperta effettuata in Colombia dove, in almeno tre casi, si sono verificati dei decessi di persone che, dopo aver contratto il virus, hanno sviluppato la sindrome di Guillain-Barre, una rara malattia autoimmune che colpisce il sistema nervoso.