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Siria, nuovo raid su Aleppo: 7 morti tra cui 4 bambini

Alì, 10 anni appena, non ce lʼha fatta ed è stato ucciso dalle ferite riportate nello stesso raid in cui era stato colpito il bambino della foto che ha fatto il giro del mondo

Sette membri di una famiglia siriana, tra cui sei bambini, sono morti in seguito a un raid compiuto con elicotteri nel quartiere Al Yalum di Aleppo, da quattro anni contesa tra le forze siriane e i ribelli.

E' morto anche Alì, 10 anni appena, fratellino di Omran, il piccolo della foto che ha fatto il giro del mondo diventando il simbolo della guerra infinita.

Alì non ce l'ha fatta dopo le ferite riportato nello stesso raid che ha colpito Omran ed è deceduto in ospedale, come scrive su Twitter Caroline Anning, di "Save the children".

Famiglia sterminata - A dare la notizia della famiglia sterminata nel quartiere di Al Yalum, nell'ennesimo raid sulla città, è stato il comitato di coordinamento delle forze ribelli, citato dal sito Middle East Eye, secondo cui le vittime sono la moglie e i sei figli di un attivista locale dell'opposizione, Ali Abu al Jawd. Il caso del piccolo Omran non ferma quindi la strage. La casa si trovava nel distretto di Al Jalum, nella parte vecchia della città. Al Jawd, aggiungono le fonti, non si trovava nella casa al momento del raid.

Secondo l'Osservatorio per i diritti umani dal 31 luglio a oggi 442 civili residenti in città hanno perso la vita. Tra le vittime anche 97 minorenni e 54 donne.

De Mistura: "Aleppo rischia di morire" - L'inviato speciale Onu per la Siria, Staffan De Mistura, lancia un'allarme per la città siriana e dice: "Aleppo rischia di morire. Il simgolo dell'orrore di questa interminabile guerra di 5 anni è una città che, prima dello scoppio del conflitto, era assolutamente meravigliosa, ricca di moschee e chiese di tutte le confessioni presenti nella regione. Oggi, invece, a parlare laggiù sono le bombe, i razzi, le bombole a gas, i cecchini e i mortai".

E sulla tregua ancora non concretizzata: "Mi auguro che i primi convogli possano partire durante quelle 48 ore. Il tempo preme. La città da giorni è assediata e la gente è stremata. Le vie del Signore sono tante. Le pause hanno potuto salvare tante vite, danno respiro e possono interrompere la spirale di violenza".