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Ancora autobombe in Siria, 39 morti Osservatorio siriano: "30 sono bambini"

Due kamikaze hanno azionato gli ordigni a Homs. Colpita anche una scuola nel rione di Akrama. Erdogan: "Destituire Assad"

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-afp

E' di 39 morti, tra cui 30 bambini, e almeno 76 feriti il bilancio del doppio attentato che ha colpito la città siriana di Homs. Lo riportano l'Osservatorio siriano dei diritti umani e l'agenzia Sana. A causare la strage sono state due autobombe, azionate da terroristi suicidi. Uno dei kamikaze si è fatto saltare in aria vicino a una scuola nel rione di Akrama, abitato prevalentemente da alawiti fedeli al governo Assad.

Ancora autobombe in Siria, 39 morti Osservatorio siriano: "30 sono bambini"

La notizia è stata confermata dal corrispondente della tv libanese Al Manar, del partito sciita Hezbollah.

Erdogan: "Destituire Assad" - "La lotta contro lo Stato islamico e altri terroristi, e la destituzione del governo di Bashar al-Assad restano la priorità della politica turca nella regione". Lo ha detto il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, intervenendo sulla politica del suo Paese per la Siria. "La Turchia - dichiara - non può rimanere in silenzio di fronte alla seria crisi nella regione". E aggiunge: "Siamo pronti a qualsiasi tipo di cooperazione per combattere il terrorismo".

Continua la fuga verso la Turchia - Profughi siriani continuano a lasciare il Paese per rifugiarsi in Turchia mentre Ankara "pianifica di creare una zona cuscinetto lungo il confine siriano, in particolare nelle aree controllate dall'Esl e dal Fonte islamico". Lo scrive Hurriyet citando fonti della sicurezza turca. "La Turchia preferirebbe che la zona cuscinetto fosse stabilita dalla Coalizione, ma è pronta a procedere anche senza l'aiuto di militari stranieri".

Ban Ki-moon: "Attentati sono estrema depravazione" - Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, "condanna nei termini più forti" gli attentati avvenuti ad Homs, in Siria, in cui sono morte almeno 39 persone, 30 delle quali bambini, definendoli atti di "estrema depravazione". In una nota, Ban ribadisce il suo invito a tutte le parti a "fermare immediatamente l'uso indiscriminato delle armi" e a trovare al "più presto una soluzione politica".