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Austria, profughi su tir: gravi tre bimbi Grecia, spari su yacht: muore 17enne

A bordo del mezzo pesante scoperti 26 migranti, in manette lʼautista. Su unʼimbarcazione intercettata in Grecia scoperti 70 immigrati. Appello Onu: "Bisogna fare di più". Tre arresti per la strage in Libia

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Un camion con 26 profughi a bordo è stato fermato in Austria, nel distretto di Braunau. Tra i migranti ci sono anche tre bimbi che versano in gravi condizioni a causa della disidratazione. Lo riferisce la Bbc. L'autista, di nazionalità romena, è stato arrestato. I profughi sarebbero originari di Siria, Afghanistan e Bangladesh.

Il camion sarebbe stato fermato venerdì, anche se la notizia è trapelata solo nelle ultime ore. I piccoli ricoverati in ospedale, spiega la polizia austriaca, "si stanno riprendendo" e sono stati salvati "in extremis: non avrebbero resistito molto altro tempo". L'autista, un 29enne romeno, quando ha visto il mezzo della polizia ha accelerato per fuggire ma poi è stato arrestato. L'episodio si è verificato nella cittadina di St. Peter am Hart, nei pressi del confine con la Germania.

In Grecia migranti su uno yacht -
Un ragazzo di 17 anni è stato trovato morto ucciso da spari su uno yacht che trasportava circa 70 migranti. Il mezzo è stato intercettato davanti all'isola di Simi, in Grecia, da una nave dell'operazione Frontex. Nel suo tentativo di fuga, lo yacht ha anche cercato di speronare l'imbarcazione dei militari.

Sparatoria con Frontex, trafficanti cercano lo speronamento -
"Durante lo scontro con i trafficanti, sono stati sparati colpi di arma da fuoco". E quanto affermano le autorità greche in una nota sul caso dello yacht che ha cercato di sfuggire ai controlli. Un medico di un centro sanitario a Simi ha informato la guardia costiera che "la morte di un giovane di 17 anni è stata probabilmente causata da colpi di arma da fuoco". I trafficanti, cittadini turchi, sono stati poi arrestati.

L'Onu: "Bisogna fare di più" -
Sull'emergenza immigrazione, nelle scorse ore, è intervenuto anche il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon. "Sono inorridito e con il cuore spezzato - ha detto - per la morte dei rifugiati e dei migranti nel Mediterraneo e in Europa. La comunità internazionale deve mostrare maggiore determinazione nella risoluzione dei conflitti e di altri problemi che non lasciano alle persone altra scelta che fuggire, altrimenti il numero di sfollati, oltre 40mila al giorno, non potrà che aumentare".

Il segretario generale ha poi sottolineato che quella degli immigrati "è una tragedia umana che richiede una decisa risposta politica collettiva". "Si tratta di una crisi di solidarietà, non è una crisi di numeri", ha aggiunto, precisando che queste tragedie mostrano "la spietatezza dei trafficanti e la disperazione delle persone in cerca di una nuova vita".

Tre arresti in Libia per la strage di giovedì - Intanto a Zuwara, in Libia, tre persone sono state arrestate da una milizia locale, con l'accusa di essere responsabili della strage in mare di giovedì notte. Lo riferisce il Guardian, secondo cui le vittime sono "fino a 300". Sul barcone c'erano circa 500 persone: 198 messe in salvo. I cadaveri recuperati sono 110. Fino a 200 i dispersi.

La milizia ha reso noto che gli arresti saranno "un deterrente per questo devastante fenomeno" e che i suoi membri "sono attivamente impegnati nel contrasto di ogni tipo di crimine" nell'area. Il provvedimento è stato chiesto a gran voce da centinaia di residenti che hanno manifestato nelle strade della città, innalzando cartelli con la scritta "Zuwara non deve finire nelle mani dei sanguisughe". Gli agenti hanno diffuso le foto dei tre con in mano le immagini dei cadaveri dei bimbi trovati sulle spiagge.

Secondo quanto si apprende, si tratterebbe di Alyasse Krshman, 21 anni, Ayou Askeer, 32, e Nasem Azzbi, 21. I tre sono stati catturati sulla base delle informazioni fornite dai sopravvissuti. Il dato dei 500 migranti a bordo dei due barconi naufragati è stato confermato venerdì anche dall'Agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr).