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Assad: "I raid dell'Occidente uniranno la Siria" | Macron: "Operazione legittima"

Il presidente siriano ha ricevuto una delegazione russa a Damasco dopo la rappresaglia degli Stati Uniti. Trump elogia il raid e ringrazia gli alleati. Tajani: "Messaggio esplicito allʼIran: tutelare Israele"

Assad:
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I missili occidentali sulla Siria non avranno altro effetto che "unire il Paese" sotto la mia leadership.

Lo afferma il presidente Assad, ricevendo a Damasco una delegazione russa. La presidenza siriana ha poi postato una foto dell'incontro su Twitter. Sulla legittimità del raid, contestata da Mosca, Macron è sicuro: "Siamo intervenuti in modo legittimo. Una risoluzione del 2013 prevede l'uso della forza se usate armi chimiche".

Per Assad invece dopo il raid è stata messa in atto una vera e propria campagna di menzogne al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite contro la Siria e la Russia. Ciò "dimostra che entrambi i Paesi stanno combattendo una battaglia non solo contro il terrorismo, ma anche a difesa del diritto internazionale che si basa sul rispetto per la sovranità degli Stati e della volontà dei loro popoli", ha aggiunto.

Opac a Douma per verificare l'uso di armi chimiche - Intanto gli ispettori dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac) hanno iniziato la loro indagine sul presunto uso di armi chimiche a Douma, la principale città della Ghouta orientale, in Siria. Lo ha annunciato il viceministro degli Esteri siriano Ayman Soussan. "Il team di verifica è arrivato a Damasco sabato e si recherà a Douma domenica", ha dichiarato. La delegazione di esperti indagherà sull'attacco del 7 aprile in cui le potenze occidentali accusano le forze del regime di aver usato armi chimiche come cloro e sarin. Nell'attaco sono morti almeno 40 civili. "Garantiremo che possano lavorare in maniera professionale, ogettiva, imparziale e liberi da qualsiasi pressione", ha garantito.

Trump elogia il raid - Sabato dopo la rappresaglia guidata dagli Stati Uniti, Donald Trump ha telefonato agli alleati Macron e May e li ha ringraziati per il sostegno nell'attacco. I tre hanno convenuto che i bombardamenti "'hanno avuto successo" ed erano necessari per indebolire il programma di armi chimiche di Damasco. Trump in un tweet ha ribadito: "Attacco perfetto". In Gran Bretagna il ministro degli Esteri Johnson ha messo in guardia da possibili ritorsioni russe.

Macron: "Operazione riuscita" - "L'operazione è riuscita sul piano militare, i missili hanno raggiunto gli obiettivi, è stata distrutta la loro capacità di produrre armi chimiche. E da parte loro non c'è stata nessuna vittima". Lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, parlando in diretta tv dei raid in Siria. "La decisione di intervenire è stata presa domenica scorsa, 48 ore dopo le prime identificazioni dell'uso di armi chimiche nella Ghouta orientale".

Il presidente del Parlamento Ue: inviato un messaggio all'Iran - In Siria "c'è molto da fare e bisogna agire perché la situazione non degeneri" e bisogna anche "garantire la sicurezza di Israele". Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani a Tgcom24. "L'attacco americano - ha aggiunto - più che contro i russi e Assad mi sembrava portare un messaggio chiaro agli iraniani perché non vadano al di là di un certo limite al confine". "Ue e Onu devono fare di più, in quell'area il confronto non è tra Usa e Russia ma è molto più intricato, ci sono interessi iraniani, sauditi, turchi, bisogna garantire la sovranità di Israele, tutelare la minoranze cristiane, è un ginepraio". Tajani ha reso noto che proseguirà le sue consultazioni sulla crisi siriana e fra un paio d'ore sentirà la premier britannica Theresa May. Lunedì ci sarà la plenaria al Parlamento di Strasburgo, dove martedì interverrà anche il presidente francese Emmanuel Macron.

Usa, Francia e Gb presentano bozza di risoluzione all'Onu - A poche ore dall'attacco in Siria e dopo la bocciatura della risoluzione russa che condannava i raid, Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna hanno rilanciato la sfida. I tre alleati hanno fatto circolare una bozza di risoluzione congiunta al Consiglio di sicurezza Onu che punta ad aiuti umanitari senza ostacoli in Siria, una tregua immediata e chiede a Damasco di impegnarsi nei negoziati di pace sotto egida Onu.