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LIbia, Gheddafi: o me o Al Qaeda

Europa invasa da migliaia di immigrati

"Il Mediterraneo sarà invaso dagli immigrati.

L'Europa tornerà come ai tempi del Barbarossa". Questa la minaccia di Gheddafi all'Occidente, reo ai suoi occhi di non appoggiarlo nella repressione degli insorti in Libia. "La scelta è tra me o Al Qaeda", prosegue il raìs da Tripoli, bacchettando la comunità internazionale e l'Onu, che non comprendono quanto sta accadendo. "Il regime qui in Libia va bene. E' stabile", aggiunge Gheddafi.

Aerei Nato sulla Libia
Aerei da ricognizione Awacs della Nato stanno sorvegliando i cieli della Libia. Lo ha indicato in una conferenza stampa telefonica il rappresentante permanente Usa alla Nato Ivo Daalder.

Usa: "Possibile ogni opzione"
Tutte le opzioni di intervento per la Libia "sono discusse attivamente". Lo indica il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, che non ha escluso la "no fly zone" e un eventuale invio di truppe di terra per porre fine alla carneficina. Quest'ultima ipotesi, precisa però l'amministrazione americana, non figura in cima alla lista delle possibili opzioni a carattere militare.

Maroni: "Intervento militare sarebbe errore"
''Mi pare di sentir parlare di interventi militari e credo che sarebbe un errore molto grave'': lo ha detto il ministro dell'Interno Roberto Maroni.

Attacchi a civili,Nato:"Non staremo fermi"
''Se Gheddafi e il suo regime continueranno ad attaccare sistematicamente la popolazione civile, non posso immaginare che la comunità internazionale e l'Onu rimangano a guardare'': lo ha detto il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen.

Misurata, bilancio scontri: 21 morti
Sono 21 le persone, tra cui un bambino, rimaste uccise domenica negli scontri. Lo si apprende da fonti mediche.

Consiglio nazionale: "Incontremo delegazione italiana"
Una delegazione italiana "incontrerà il consiglio nazionale libico". Lo ha riferito il rappresentante Ahmad Gehani, parlando con i giornalisti italiani al porto di Bengasi, spiegando che, a suo avviso, "forse si potrebbe parlare anche di un riconoscimento" da parte dell'Italia.

Gheddafi: "Eliminare i traditori"
"Bisogna sbarazzarsi delle persone armate, dei traditori. Di loro si occuperà il popolo": l'annuncio della "purga" arriva direttamente dal leader libico, Muammar Gheddafi, intervistato dall'emittente francese France 24. "Le persone armate di Bengasi - ha proseguito - non hanno rivendicazioni chiare. In certe regioni, sono stati distribuiti i mitra e il popolo è riuscito a bloccare questi terrorist
terroristi".

Basi militari
"E' assai difficile pensare all'ipotesi di aerei militari italiani coinvolti sul terreno libico, ma la nostra lealtà euroatlantica ci fa dire che le basi militari, il supporto logistico non potremmo negarlo", nel caso si decidesse per la No Fly Zone. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini, precisando che "la guerra non è un videogioco, ma una cosa seria"

Migliaia in fuga
E' salito ad oltre 200mila il numero di persone fuggite dalla Libia, stando agli ultimi dati resi noti dalle Nazioni Unite. Secondo l'Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim), dallo scoppio delle rivolte a sabato scorso 203.756 persone, soprattutto lavoratori migranti, hanno lasciato il Paese nord-africano, contro gli oltre 191mila segnalati il 3-4 marzo.

Aiuti italiani
La nave italiana 'Libra', che porta 25 tonnellate di aiuti della cooperazione, e' entrata nel porto libico di Bengasi e sta compiendo le manovre di attracco. La Libra era partita dal porto di Catania l'altro ieri.

"Stop ad attacchi contro i civili"
Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha chiesto al regime libico la fine degli attacchi "indiscriminati" contro i civili e messo in guardia Tripoli che qualunque violazione del diritto internazionale sarà portata dinanzi alla giustizia. Ban ha nominato un ex ministro degli Esteri giordano, Abdelilah al-Khatib, come suo "inviato speciale" in Libia perché avvii "consultazioni urgenti" con le autorità a Tripoli.