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"Abbiamo salvato i minatori"

“Abbiamo lavorato con una grande pressione psicologica.

Tutto doveva filare liscio. Ogni piccolo errore poteva costare caro”. Parla di vite umane Giovanni Fassi. E’ l’amministratore delegato di un’azienda che dalla bergamasca è arrivata fino in Cile per partecipare al salvataggio del secolo, ripreso dalle tv di tutto il mondo. La sua ditta, la Fassi Group di Albino ha fornito la gru che ha raggiunto e portato in superficie i 33 minatori di San Josè.

 “Collaboriamo con l’azienda americana che ha trivellato il terreno, siamo molto orgogliosi del fatto che tutto sia andato bene”. Un successo che riempie di soddisfazione il manager di un marchio a conduzione familiare, nato in Val Seriana e ora presente in 60 Paesi, dall’Australia al Canada e, ovviamente, in Cile. “Ma le macchine sono tutte rigorosamente made in Bergamo”, scherza Fassi, “La produzione più lontana è in Emilia”.

Un giorno è arrivata una telefonata dalla sede cilena: abbiamo una missione da compiere. “Subito”, è stata la risposta. Ed è partita l’avventura. Quasi 48 ore con il fiato sospeso. La trivella che scendeva sempre più giù cercando di raggiungere gli operai intrappolati e la famiglia Fassi a guardare in tv un miracolo che si compie. Tutti salvi. E dalla residenza di Albino sono partite le urla di gioia, in bergamasco. “Pensare che mio nonno era partito lavorando nei trasporti - ricorda - Le gru si usavano solo per il legname e i rottami e mio padre ebbe l’intuizione di modificare i camion, adattandoli all’edilizia. Siamo partiti così e ora siamo arrivati in capo al mondo”.

Gli occhi fieri e la voce soddisfatta. Che non si accontenta. “Vogliamo continuare così. Ora siamo impegnati nella costruzione della Freedom Tower a Ground Zero, New York. Siamo arrivati al trentanovesimo piano. Manca ancora molto, ma ci sarà un po’ di Italia anche nell’edificio-monumento che ricorderà la tragedia dell’11/9”. Lo spirito dei pionieri, una famiglia che affronta la crisi. “Ci ha colpito molto, ma cerchiamo di reagire e speriamo tornino i tempi d’oro dell’edilizia. Dopotutto chiediamo solo di lavorare”. Giovanni Fassi ha visto gli occhi e la gioia dei minatori liberati, le mogli e i figli che li abbracciano, il presidente cileno col baschetto bianco cantare l’inno e si sentiva tra loro, a campo Esperanza. Una storia tutta cilena, o quasi.

Marcello Vinonuovo