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Vescovo negazionista, "Papa decida"

Comunità ebraiche sul caso lefebvriani

Si riapre la "questione ebraica" dopo che il Vaticano ha dato corso alla decisione di togliere la scomunica ai quattro vescovi lefebvriani, tra cui monsignor Richard Williamson, sostenitore di tesi negazioniste dell'Olocausto.

"Ci auguriamo che con la Chiesa cattolica questo sia solo un momento di difficoltà e aspettiamo un gesto positivo", ha affermato il presidente dell'Ucei (Unione delle comunità ebraiche itailane) Renzo Gattegna.

"La riabilitazione è un fatto interno alla Chiesa e su quello non voglio interferire - ha detto - ma sul negazionismo abbiamo molto da dire perché lo riteniamo un'infamia", ha affermato Gattegna. Su Williamson, le cui affermazioni negazioniste e antisemite hanno destato accese polemiche, il presidente delle comunità ebraiche auspica una presa di posizione netta da parte della Chiesa. "In questo momento - spiega Gattegna, che ha partecipato all'inaugurazione in Provincia del master in Didattica della Shoah - siamo attenti osservatori delle decisioni che la Chiesa prenderà in merito a chi sostiene tesi negazioniste. Ci auguriamo che ci sia una smentita di queste tesi che chiarisca ogni dubbio a riguardo".

Da parte ebraica - ma anche da una larga fetta dell'opinione pubblica internazionale - giungono richieste affinché il Vaticano ribadisca nuovamente le distanze da affermazioni negazioniste. A proposito si registra un intervento del cardinale Walter Kasper, che in una intervista a "Repubblica" definisce come "inaccettabili" e "stolte" le parole del vescovo tedesco, che nega l'esistenza delle camere a gas. Aggiunge il porporato: "Negare l'Olocausto è inaccettabile e non è assolutamente la posizione della Chiesa cattolica. Ci distanziamo totalmente da qualsiasi negazione dell'Olocausto". Quanto a una dichiarazione ufficiale, al momento la Santa Sede non sembra orientata in questo senso: "È noto che Benedetto XVI si è espresso su tutti questi problemi con estrema chiarezza. Capisco che le esternazioni di Williamson possano gettare un'ombra sulle relazioni con l'ebraismo, ma sono convinto che il dialogo continuerà. Abbiamo buone relazioni" ha detto Kasper, mentre il silenzio più assoluto è osservato dalla commissione Ecclesia Dei.