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Svizzera dice no a cannabis libera

Referendum boccia la depenalizzazione

Gli svizzeri hanno respinto con un referendum un quesito che chiedeva la depenalizzazione del consumo di cannabis.

La maggioranza dei cantoni ha bocciato il progetto che, per l'approvazione, richiedeva la doppia maggioranza dei 26 cantoni e della popolazione (4,9 milioni di elettori). Respinta anche l'iniziativa sul diritto di ricorso delle organizzazioni ambientaliste.

Chiamati alle urne in un referendum, gli svizzeri hanno anche detto no con il 58,6% al pensionamento anticipato flessibile senza riduzione della rendita. A sorpresa, e con appena il 51,9 % di voti a favore hanno invece accettato l'iniziativa per l'imprescrittibilità degli atti pedofili promossa dall'associazione Marche blanche.

In una densa domenica di referendum, è senza esitazione che gli svizzeri hanno  confermato la politica pragmatica sulla droga promossa dal governo da oltre un decennio e basata su numerose misure di prevenzione, riduzione dei danni, repressione e terapie, programmi di prescrizione di eroina inclusi: l'apposita legge federale sugli stupefacenti e sulle sostanze psicotrope è stata  infatti approvata chiaramente con il 68% di voti favorevoli in tutti i cantoni.

Bocciata invece con più del 63% di voti contrari l'iniziativa popolare per la depenalizzazione della cannabis. Il testo chiedeva di depenalizzare il consumo e la coltivazione di canapa per uso personale, per lottare contro la criminalità legata al traffico, conferendo nel contempo alla Confederazione il compito di regolarne produzione, importazione, esportazione e commercio e di proteggere i giovani. 

Per gli osservatori, gli svizzeri hanno dato prova di pragmatismo approvando una legge sugli stupefacenti già collaudata e respingendo quel salto nel vuoto costituito dalla depenalizzazione degli spinelli. Una scelta probabilmente figlia dell'esperienza nazionale e dei traumatici ricordi delle ''scene aperte'' della droga di Zurigo, così come erano chiamati i luoghi di ritrovo degli eroinomani. 

E' nel 1992 che il governo autorizzò per la prima volta la distribuzione di eroina. Oggi in tutto il paese circa 1.300 persone sono coinvolte nel programma di prescrizione di eroina destinato a tossicomani affetti da una fortissima dipendenza (a fronte di 26mila persone in terapia). Ricerche hanno dimostrato che la terapia basata sulla prescrizione di eroina riduce nettamente la mortalità dei pazienti e consente di migliorare la loro vita sociale, dimezzando al tempo stesso la criminalità legata al consumo di droga.

L'approvazione della nuova legge, contestata da un referendum promosso dalla destra populista, era necessaria per fornire una base legale all'attuale politica. Le nuove norme stabiliscono inoltre i criteri per autorizzare l'uso per scopi terapeutici di sostanze stupefacenti, cannabis inclusa.
     
Paradossalmente, in un primo tempo governo e parlamento si apprestavano ad includere anche la depenalizzazione della cannabis nella legge, essenzialmente  per prendere atto della politica piuttosto tollerante praticata da numerosi cantoni in materia. Ma, complici alcuni studi sui rischi della cannabis per la salute psichica dei giovani, il vento è cambiato. Ed oggi il popolo ha seguito il governo contrario alla depenalizzazione degli spinelli.