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Mormone a processo per poligamia

Usa, accusato di stupro su due 14enni

Il capo di un gruppo di mormoni fondamentalisti, il 51enne Warren Jeffs, è sotto processo a St.

George nello Utah, con l'accusa di aver indotto alla poligamia i suoi adepti tra cui due ragazze 14 enni che sarebbero state vittime di violenza sessuale. Il suo "credo": "Andrà in paradiso solo chi ha tre mogli, altrimenti perderete l'anima". L'uomo rischia l'ergastolo. Il caso è un campanello d'allarme sui mormoni.

Jeffs - come riporta un servizio del "Corriere della Sera" - era a capo dal 2002, cioè da quando aveva ereditato il ruolo e le dozzine di mogli dal padre, di due comunità poligame di Hildale (Utah) e di Colorado City. Gruppi detti della Chiesa Fondamentalista di Gesù Cristo e dei Santi dell'Ultimo Giorno, nome simile a quello della Chiesa ufficiale dei mormoni salvo che per il "fondamentalista".

Sostenendo di parlare direttamente a Dio, imponeva agli uomini di avere almeno tre mogli, anche minorenni, e alle famiglie di cacciare i figli maschi che, da adulti, avrebbero scardinato l'ordine della struttura poligamica. Nello Utah, dove la presenza dei mormoni è di 20mila unità, sembra che negli ultimi sei anni un migliaio di giovani siano stati abbandonati a loro stessi per strada.

Quanto alle giovani venivano spinte da Jeffs ad avere rapporti sessuali con uomini adulti sotto la minaccia che, se non l'avessero fatto, avrebbero perso la propria anima.

La comunità locale era a conoscenza delle pratiche della Chiesa Fondamentalista ma per molto tempo non si è trovato nessuno disposto a testimoniare. Poi, finalmente la polizia è riuscita a identificare un capo d'imputazione: poligamia e violenza sessuale su minorenni e a riunire una giuria popolare.

Ora Jeffs sarà sottoposto al giudizio del tribunale di Salt Lake City. Per i reati di cui è accusato rischia l'ergastolo.