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Batiscafo russo tocca fondo Artico

Raggiunti -4.261 metri sotto Polo Nord

Per la prima volta al mondo un batiscafo russo ha toccato il fondo marino sotto il Polo Nord geografico della Terra, a 4.261 metri di profondità.

Gli esploratori a bordo del mini-sottomarino Mir-1 sono riusciti a raggiungere il fondo dell'oceano Artico. La missione mira a rafforzare le rivendicazioni di Mosca sugli immensi giacimenti petroliferi e di gas naturale sotto la calotta polare artica.

Si tratta, secondo le autorità russe, di un traguardo mai raggiunto prima nella storia delle spedizioni scientifiche al Polo Nord. La Russia punta a legittimare, grazie anche a questa spedizione, la tesi della "continuità territoriale".

I batiscafi impegnati nella spedizione scientifica erano due e hanno toccato entrambi il fondo sotto al polo geografico artico. Il primo dei due mini-sommergibili russi, dopo otto ore di immersione, è risalito in superficie. Il secondo (Mir-2) ha raggiunto una profondità di 4.302 metri.

La prima fase della missione subacquea è ad alto valore simbolico: l'equipaggio giunto a bordo della Mir-1, a cui ha fatto strada un rompighiaccio a propulsione nucleare, ha dovuto posare sul fondale artico una capsula ermetica contenente una bandiera russa. Il vessillo con il tricolore nazionale bianco, azzurro e rosso in realtà non è stato fisicamente piantato al suolo, bensì vi è stata poggiata una speciale capsula in lega di titanio che lo contiene, con tanto di targa dello sponsor, la compagnia finanziaria 'Metropol'. L'annuncio è stato dato da Vladimir Strugatsky, vice presidente dell'Associazione russa per le Esplorazioni Polari, da bordo della nave-laboratorio "Akademik Fyodorov", che guida la spedizione "Arktika-2007".

Alti funzionari di Mosca hanno detto che per il "rischio ed eroismo" questa missione è paragonabile a quella di "piantare una bandiera sulla Luna".

E' la prima esplorazione dei fondali artici della storia, e avviene per motivi non soltanto scientifici: la Russia intende accumulare prove per rivendicare una estensione della sua piattaforma continentale e ottenere quindi i diritti di sfruttamento su circa 1,2 milioni di chilometri quadrati di banchisa polare. Parte della spedizione è d'altro canto finanziata dalla curiosità turistica di un milionario svedese, Frederik Polten, che ha pagato tre milioni di dollari per un posto in uno dei batiscafi.

Mosca, nel 2001, ha sostenuto di fronte ad una commissione delle Nazioni unite che la continuità territoriale russa si estende in profondità nell'Artico, fino ad annettere lo stesso Polo Nord geografico del pianeta. Attualmente, in base agli accordi internazionali, cinque Paesi artici - Russia, Stati uniti, Canada, Norvegia e Danimarca (a cui appartiene la Groenlandia) - hanno il controllo di una zona economica che si estende per 320 chilometri dalla piattaforma continentale.