FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Clima, accordo politico dell'Ue

Rimane nodo giuridico da risolvere

I capi di stato e di governo dell'Unione Europea hanno raggiunto un accordo politico sull'insieme degli obiettivi previsti nel piano di azione contro il cambiamento climatico.

Ma precisano che resta sul tavolo "un nodo giuridico". Raggiunta l'intesa sui target vincolanti, ora infatti si tratta di capire come trasporli nella legislazione europea, hanno riferito fonti di Bruxelles.

Fonti rinnovabili
Nello specifico, secondo quanto si apprende, gli obiettivi della strategia europea contro l’effetto serra e la desertificazione della terra avranno un carattere “vincolante”. I Paesi Ue saranno quindi tenuti in generale a portare dal 7% attuale al 20% i consumi energetici da fonti rinnovabili, come il sole e il vento. Ma sarà la Commissione di Bruxelles a definire i singoli obiettivi per ogni Stato membro. Quanto ai contribuiti europei per raggiungerli dipenderanno dalle politiche energetiche nazionali, oltre che delle caratteristiche socio-economiche di ogni nazione.

L'Italia, in particolare, ha chiesto e ottenuto una deroga per gli impianti industriali ad alta densità energetica, perché si tenga conto del loro ruolo strategico e si possa preservare la loro capacità di competere sul mercato globale, ma si è anche detta favorevole al carattere vincolante degli obiettivi, incluso quello sulle fonti rinnovabili. "Nella Finanziaria abbiamo già preso misure importanti", ha spiegato il ministro degli Esteri Massimo D'Alema, ricordando l'impegno per la benzina vegetale e le energie alternative, solare, eolica, da biomasse. La Francia ha chiesto di legare il suo sì alle rinnovabili a un maggiore riconoscimento sul ruolo del nucleare come energia a basso contenuto di C02. La resistenza della Polonia e di altri paesi dell'ex blocco sovietico è stata invece superata con la promessa di accordi di solidarietà più stringenti in caso di crisi energetiche. Quella del Lussemburgo con l'accoglimento della proposta di poter usare anche gli aiuti di stato per sviluppare le energie alternative.

Riduzione gas serra
Approvati all’unanimità, invece, dai 27 leader dei paesi membri altri due obiettivi vincolanti della strategia contro il riscaldamento del Pianeta: l’impegno a ridurre del 20% le emissioni di gas ad effetto serra entro il 2020, con l'opzione di salire al 30% se altri paesi industrializzati seguiranno l'esempio europeo. Stando all'accordo, la Ue si impegnerà anche ad aumentare del 20% il livello della propria efficienza energetica, sempre entro il 2020. Se il nuovo testo di compromesso fortemente voluto dalla Merkel passerà al vaglio delle altre istituzioni europee, l'Europa sancirà definitivamente il suo ruolo di guida nella lotta all'inquinamento e al cambiamento climato.

I commenti
Al termine del vertice la presidente di turno dell’Unione, la Cancelliera tedesca Angela Merkel si è detta molto soddisfatta dell’accordo e ha dichiarato: “L'Unione europea ha dimostrato di essere in grado di agire, con il suo impegno in un settore estremamente importante”. Poi ha aggiunto: “Oggi possiamo dire che siamo riusciti a ottenere obiettivi vincolanti”. Ovviamente, ha aggiunto la Cancelliera, “bisogna considerare la situazione di partenza dei diversi Paesi e ora la Commissione ha un compito molto duro”.

Il presidente del Consiglio Romano Prodi ha dichiarato che "L'obiettivo del 20% di energie rinnovabili entro il 2020 obbliga a cambiamenti radicali della politica europea e della politica industriale dell'Italia. Il Consiglio europeo - ha proseguito Prodi - veramente costruisce un nuovo grande obiettivo per l'Europa che dovrà essere perseguito con il consenso dei singoli paesi ma che resta un impegno” Sulle fonti rinnovabili, il premier ha dichiarato poi: “Per l'Italia si apre una grande sfida nella ricerca, nell'innovazione e nello sviluppo industriale: siamo estremamente arretrati in questo settore e abbiamo perso anche alcuni vantaggi relativi che avevamo sull'energia solare ed eolica". Perciò, ha insistito Prodi, “dobbiamo fare un grande sforzo di riorganizzazione di tutto il sistema energetico italiano, per evitare che l'Italia si trovi impreparata come è successo per Kyoto”, e perché “altrimenti il paese non solo resterà fuori (dalle nuove tecnologie, ndr), ma sarà danneggiato".

Grande entusiasmo anche da parte del presidente della Commissione Ue, Jose' Manuel Durao Barroso che, definendo il piano approvato come il più ambizioso al mondo, ha affermato che "questo è stato il vertice più significativo cui ho partecipato”.