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Gli trapiantano pene, lo rifiuta

Cina, operazione eseguita con successo

Era riuscito con successo il primo trapianto di pene.

Eppure dopo due settimane, l'uomo che aveva ricevuto l'organo, ha insistito affinché gli venisse rimosso per problemi psicologici. L'operazione si è svolta al General Hospital di Guangzhou, in Cina, dove un team di chirurghi ha impiegato 15 ore ad attaccare un pene lungo 10 centimetri al 44enne il cui organo era stato danneggiato irreparabilmente in un incidente.

La procedura - descritta nel prossimo numero della rivista scientifica European Urology, che verrà pubblicata il mese prossimo, ma anticipata dal Guardian - consiste in una delicata operazione di microchirurgia per connettere nervi e piccoli vasi sanguigni. L'operazione in sè è stata un successo: dopo 10 giorni il sangue circolava bene nell'organo e l'uomo riusciva ad urinare normalmente. Ma dopo due settimane il paziente e sua moglie hanno insistito affinché il pene venisse rimosso. "Per un grave problema psicologico del paziente e della consorte, il pene trapiantato purtroppo è stato tagliato", ha dichiarato Weilie Hu, uno dei medici. Secondo Jean-Michel Dubernard, il chirurgo francese che mesi fa ha condotto il primo trapianto del volto al mondo su una donna il cui viso era stato sfigurato dal cane, ha dichiarato che i fattori psicologici sono un problema serio per molte persone che ricevono un certo tipo di organi. "Non è così semplice usare e vedere per sempre la mano di una persona morta o vedere allo specchio il volto di un deceduto", ha dichiarato il chirurgo alla rivista scientifica, aggiungendo: "E' chiaro che nel caso cinese il fallimento è stato di natura psicologica. Ha a che fare con la moglie del ricevente ed ha sollevato perciò numerosi interrogativi".