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Il 74% dei russi pro pena di morte

Lo rivela un sondaggio shock

Due terzi dei russi dei russi chiedono il ripristino della pena di morte, sospesa da una moratoria quando, nel 1996, Mosca fu ammessa al Consiglio d'Europa.

E' il risultato di un sondaggio realizzato in 100 centri abitati in 44 regioni della Federazione. Una così alta percentuale evidenzia come negli ultimi dieci anni nulla sia cambiato rispetto alla posizione dei russi in merito alla condanna capitale.

Non si tratta dunque di un mutamento di opinione dovuto, per esempio, a recrudescenze di violenza: il sondaggio realizzato dalla Fondazione "Opinione Pubblica" mostra come due terzi dei cittadini russi siano rimasti sulle stesse posizioni di dieci anni fa, quando la pena di morte fu sospesa con una moratoria che, anche ora, è considerata sbagliata da una larghissima fetta di popolazione.

Rispetto all'ultimo sondaggio, eseguito nel 2001, le cose non sono dunque cambiate. Infatti, a difendere la pena di morte era l'80% dei consultati e oggi il 74%, mentre era "inaccettabile" per un 15%, stessa percentuale del più recente sondaggio. Un 10% di russi non ha posizione in merito, mentre la maggioranza è convinta che la moratoria vada revocata. Tra i convinti sostenitori della condanna capitale spiccano gli anziani, mente sono i giovani, gli abitanti delle grandi città e i più istruiti a schierarsi a favore della decisione presa nel 1996 con l'ingresso nel Consiglio d'Europa.

Putin: "Abolire pena di morte ma con cautela"
Il presidente russo Vladimir Putin, che si dice contrario alla condanna capitale, ha promesso di affrontare all'inizio di marzo la questione. Tuttavia, ha affermato che lo farà "con cautela rispettando l'umore della società e del parlamento". E i dati del sondaggio di "Opinione Pubblica" sembrerebbero dare ragione al desiderio di cautela del presidente.

Mantenere la pena capitale in vigore, pur se sospesa dalla moratoria non significa essere secondi per democrazia al resto del mondo, precisa Putin: "In molti altri Paesi - ha detto - ai quali non viene negata la qualifica di civilizzati e base della democrazia, viene mantenuta la pena di morte", dagli Stati Uniti al Giappone. In ogni caso, il leader russo si dichiara contrario alla pena di morte, poiché diventa "impossibile parlare di correzione, c'è solo la punizione. Non si capisce neppure punizione contro chi, dato che la persona eliminata dallo Stato, dopo, non sente niente".