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Istanbul, nuovi scontri in piazza Taksim

Gli agenti irrompono con i blindati. Erdogan avverte: "Tolleranza zero". Il capo dellʼopposizione accusa il premier: "Eʼ un dittatore"

Afp

Di nuovo tensione in Turchia. Decine di poliziotti in tenuta antisommossa sono entrati a Gezi Park di Istanbul, cuore della rivolta contro Erdogan e dove sono schierati centinaia di manifestanti. Poco prima il premier turco aveva annunciato "tolleranza nero" nei confronti dei dimostanti. Questa mattina la polizia ha occupato piazza Taksim, rimuovendo le barricate, ma poi i manifestanti sono tornati. In serata nuove cariche della polizia.

Nuovi scontri a Taksim - Piazza Taksim è stata in serata di nuovo teatro di duri scontri. Centinaia di agenti antisommossa hanno cercato di sgomberare i manifestanti ancora presenti con l'appoggio di mezzi blindati, cannoni ad acqua, lacrimogeni e granate assordanti. La piazza è coperta da una nuvola bianca. A Istanbul l'aria è irrespirabile e giornalisti e reporter lavorano con maschere antigas.

In precedenza entrando a Gezi Park, gli agenti avevano lanciato verso i manifestanti spray urticante, come riferisce Hurriyet online. Il governatore di Istanbul questa mattina aveva affermato che la polizia non sarebbe entrata nel parco. Dopo circa 10 minuti, secondo Hurriyet, gli agenti anti-sommossa si sono ritirati.

Cnn: "Nostro cameraman preso a calci da polizia" - Un cameraman della Cnn sarebbe stato preso a calci da alcuni agenti in piazza Taksim. Lo denuncia l'emittente tv americana che da ore sta seguendo gli scontri in corso a Istanbul. I due reporter indossano maschere antigas e lamentano di "uso davvero eccessivo dei lacrimogeni" da parte della polizia.



Il leader dell'opposizione: Erdogan è un dittatore - Il leader dell'opposizione turca Kemal Kilicdaroglu ha reagito all'attacco della polizia contro piazza Taksim accusando il premier di essere un "dittatore" e aggiungendo, davanti ai deputati del suo partito Chp, che i giovani che manifestano nel Paese vogliono "una democrazia di prima classe". E, ha aggiunto, ci sono due tipi di polizia, quella del popolo e quella di Erdogan. "E' la polizia di Tayyip - ha detto - che ha usato violenza contro i manifestanti".

Erdogan: "Taglieremo gli alberi di Gezi Park" - Da parte sua, il premier intanto ha assicurato che "i piani per la distruzione del Gezi Park andranno avanti. Segheremo gli alberi di quel parco e li ripianteremo in un altro posto" e ha invitato tutti i manifestanti "sinceri" che ancora occupano il parco a "ritirarsi". Ha definito le proteste "un attacco illegittimo contro la democrazia e accusato i manifestanti di aver "fatto scappare gli imprenditori stranieri dalla Turchia" e di aver danneggiato il turismo e l'economia. Ha poi detto che "Gezi Park è un parco, non una zona di occupazione" e ha ringraziato la polizia per l'operazione di questa mattina a piazza Taksim.

L'Europa condanna: violenze inaccettabili - Dall'Europa arriva una forte condanna nei confronti della Turchia. "E' chiaro che una polizia che interviene in modo così violento per noi è totalmente inaccettabile, che avvenga in Turchia o in qualsiasi altro Paese", ha detto il vicesegretario generale del Consiglio d'Europa, Gabriella Battaini Dragoni, manifestando preoccupazione per una reazione "che viene fatta contro il cittadino che vuole legittimamente esprimersi e non per oltraggiare i beni pubblici e privati. Bisogna lasciare che la gente manifesti".

I manifestanti: molti provocatori tra la polizia - Diversi manifestanti hanno detto che tra gli agenti intervenuti per sgomberare piazza Taksim ci sarebbero stati agenti provocatori. La zona di piazza Taksim e Gezi Park si era trasformata in una sorta di cittadella libertaria dal primo giugno, quando la polizia si era ritirata. E per tutto questo tempo i manifestanti hanno continuato a chiedere le dimissioni di Erdogan.

Il premier ha confermato oggi che quattro persone, tre manifestanti e un poliziotto, sono morte dall'inizio della protesta. Secondo l'associazione medici 5mila manifestanti sono stati feriti. Da tutto il mondo sono arrivate condanne per la feroce repressione della polizia turca. Ieri Erdogan, in un apparente gesto distensivo, aveva annunciato che avrebbe incontrato domani i rappresentanti del movimento di protesta contro la distruzione di Gezi Park.

Proteste ed economia - La crisi intanto ha penalizzato pesantemente l'economia turca. C'è stato un movimento di ritiro di capitali investiti dall'estero. La borsa di Istanbul ha perso più del 10% la settimana scorsa, bruciando un miliardo di dollari. E la banca centrale ha dovuto intervenire per sostenire la lira, caduta ai livelli più bassi rispetto al dollaro dall'ottobre 2011.

In manette gli avvocati dei dimostranti - La polizia turca ha arrestato stamattina a Istanbul "almeno 73" avvocati che difendono i manifestanti anti-Erdogan. Lo riferisce la Çhd (Associazione degli avvocati progressisti). Diversi legali sono stati fermati dall'unità speciale della polizia nel tribunale di Caglayan. Al momento dell'arresto, ci sarebbero stati momenti molto concitati e alcuni degli arrestati sarebbero stati buttati in terra.

Cento feriti a Taksim, cinque gravi - Per l'Associazione medici turchi Tbb, quando la polizia ha ripreso il controllo di Piazza Taksim almeno cento manifestanti sono stati feriti, cinque dei quali sono gravi. Molti, ha detto a Hurriyet online il presidente della Tbb Ahmet Ozdemir Akta, sono stati colpiti alla testa da candelotti lacrimogeni sparati a altezza d'uomo dagli agenti.