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Marò, il caso passa all'antiterrorismo indiano

Tra i capi dʼaccusa della polizia del Kerala, ripresi dallʼagenzia speciale, cʼè la pena di morte

Ansa

L'inchiesta sui due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, è da oggi in mano all'Agenzia nazionale di investigazione (Nia). Si tratta di una polizia speciale che finora si è occupata di casi di terrorismo. La Nia, infatti, fu creata dal governo indiano dopo l'attentato a Mumbai nel novembre 2008. La Nia si è limitata a riprendere i capi d'accusa formulati a suo tempo dalla polizia, che non escludevano la pena di morte.

Oggi il portavoce del ministero degli Esteri, Syed Akbaruddin, ha confermato di avere ricevuto una comunicazione al riguardo dal ministero dell'Interno. E' un ispettore generale della Nia, che si sta occupando di due attentati terroristici a Hyderabad (India meridionale), il responsabile designato per l'inchiesta sull'incidente che coinvolge i marò e in cui morirono due pescatori indiani. Un responsabile dell'agenzia ha detto: '"La questione è in mano all'ispettore generale P.V. Rama Sastry, che ora è a Hyderabad".

De Mistura incontra ministro Esteri indiano: "Serve soluzione rapida" - Il viceministro degli Esteri italiano, Staffan de Mistura, ha incontrato a New Delhi il ministro degli Esteri indiano, Salman Khurshid. C'è stato "uno scambio di vedute su come accelerare una soluzione onorevole e rapida per la questione dei nostri marò" ha spiegato lo stesso De Mistura, precisando che il colloquio è avvenuto "prima che avesse luogo una telefonata di Khurshid con il presidente del Consiglio Mario Monti", che ha anche l'interim degli Esteri.