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Una risoluzione del Parlamento Ue metterebbe al bando il porno, ma sul Web corre la rivolta

Strasburgo costretta a filtrare i messaggi di posta elettronica, si temono anche attacchi hacker

Ufficio stampa

Il diavolo si nasconde nei dettagli, dice un proverbio. E, in questo caso, il diavolo era la proposta, inserita in una risoluzione al vaglio del parlamento europeo di vietare la pornografia su Internet.

La proposta, che verrà votata a Strasburgo martedì, promuoverebbe la parità di genere superando stereotipi sessisti soprattutto nei confronti delle donne.

La testo recita, più o meno così: si propone un divieto alla pornografia su tutti i media. Internet inclusa.

Nonostante si tratti di una risoluzione e non di una norma, però, i difensori della libertà di stampa parlano di un primo passo verso la censura e di un'inaccettabile intrusione nelle camere da letto del Vecchio Continente

La rabbia è montata via web, tanto che è nata una campagna per tempestare di email i eurodeputati che stanno discutendo la risoluzione.

In virtù della quantità di messaggi in entrata, i funzionari del Parlamento europeo sono stati costretti a filtrare la posta elettronica in entrata e, in vista del voto di martedì, temono anche attacchi hacker. L'assemblea di Strasburgo, però ammette: “Abbiamo fatto un'infelice scelta di parole”.