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Voci di cannibalismo in Corea del nord

Un uomo sarebbe stato condannato a morte per aver ucciso e mangiato per fame i suoi due figli

Dal Web

Genitori che mangiano i loro figli, nonni che mangiano i cadaveri dei loro nipoti e il tutto a causa della situazione di fame estrema in cui si trova il paese. La carestia è stata scatenata dalle tensioni con la Corea del Sud  per il nuovo programma missilistico

Cannibalismo in Corea del Nord. L'accusa non è nuova è stata riportata in passato da giornali coreani e da organizzazioni come Medici Senza Frontiere ma questa volta le informazioni provengono dagli stessi nord-coreani.

Ha denunciare la vicenda, il Sunday Times che parla di una condanna a morte per un uomo che avrebbe ucciso e mangiato i suoi due figli per fame. Secondo quanto riportato dal giornale britannico - che cita come fonte un giornalista nordcoreano di AsiaPress, sono almeno diecimila le vittime dell'ultima carestia.

Già perché questa non è la prima. Negli anni novanta, morirono almeno 2milioni di persone a causa della carestia provocata dalla follia militaristica di Kim Jong,  padre dell'attuale dittatore coreano. Si tratterebbe quindi  ancora una volta di casi drammatici di fame estrema e si teme che il cannibalismo sia ormai diffuso in tutto il paese.

Il caso dell'uomo condannato a morte non sarebbe infatti l'unico, altri rapporti parlano di un nonno che ha scavato nella terra per recuperare il cadavere del nipote e mangiarlo e di un altro uomo che avrebbe bollito e mangiato la figlia.

A causare questa nuova ondata di carestia le tensioni tra la Corea del Nord e la Corea del sud, scatenate dalla decisione di Kim Jong-un di rilanciare la riforma valutaria del padre e il suo programma missilistico. Invece di provvedere ad un risanamento dell'economia il governo non ha fatto altro che investire soldi provenienti dagli aiuti umanitari e dallo sfruttamento delle miniere di carbone in armi e programmi nucleari. Per queste stesse decisioni  le Nazioni Unite hanno approvato nuove e più pesanti sanzioni contro il regime e i suoi abitanti.