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A Yamanaka e Gurdon il Nobel per la Medicina

Il giapponese e il britannico sono stati premiati per gli studi sulla riprogrammazione delle cellule

Ansa

Il premio Nobel per la medicina è stato assegnato al giapponese Shinya Yamanaka e al britannico John Gurdon. I due studiosi sono stati premiati per i loro studi sulle cellule mature, le quali possono essere riprogrammate diventando pluripotenti, ossia non più differenziate per tessuto. Secondo il Comitato, i due medici hanno rivoluzionato "la comprensione dello sviluppo e della specializzazione delle cellule".

Gurdon dirige l'istituto che porta il suo nome a Cambridge, in Inghilterra. Yamanaka è invece docente universitario a Kyoto. Il professore giapponese stava rientrando a casa quando è stato informato della vittoria e, da quanto riferito da un'assistente del pioniere delle ricerche sulle cellule staminali, ha accolto la notizia "con sorpresa".

Yamanaka commosso: "Gratitudine è l'unica parola che trovo"
Poche ore dopo l'assegnazione del Nobel per la Medicina, Shinya Yamanaka parla alla stampa visibilmente emozionato: "Gratitudine è l'unica parola che mi viene in mente. Ringrazio tutti del supporto avuto, ringrazio la mia famiglia e ringrazio il Giappone, vincitore di questo premio come Paese, senza il cui aiuto non sarei riuscito a fare quello che volevo'' dichiara con gli occhi lucidi.

Una scoperta iniziata nel 1962
Correva l'anno 1962 quando Gurdon riuscì a dimostrare che la differenziazione delle cellule fosse un processo reversibile. Sostituendo il nucleo di una cellula uovo immatura di una rana con il nucleo di una cellula intestinale matura, la prima anche se modificata si sviluppa in un normale girino. Oltre 40 anni dopo, nel 2006, Yamanaka ha scoperto che cellule adulte nei topi possono essere riprogrammate a uno stadio di immaturità, rendendole staminali pluripotenti, in grado di differenziarsi nei tessuti desiderati. Sorprendentemente, bastava introdurre un pugno di geni per ottenere queste simil-staminali.

Novelli: "Mandato indietro l'orologio della vita"
Il genetista Giuseppe Novelli esulta alla notizia dell'assegnazione del Nobel per la Medicina a Gurdon e Yamanaka: "Premiata una scoperta rivoluzionaria: due scienziati che sono riusciti a mandare indietro nel tempo l'orologio della vita, trasformando delle cellule adulte in embrionali e regalando loro uno stato di simil-staminali".

Novelli, preside della facoltà di Medicina dell'Università di Tor Vergata, a Roma, sostiene che la scoperta premiata con il Nobel sia destinata "a cambiare totalmente l'approccio alle malattie croniche": "Grazie all'epigenetica e alle ricerche di questi due grandi genetisti, ci troviamo con cellule adulte ridiventate pluripotenti, in grado di essere utilizzate per la ricerca di nuove terapie contro le malattie croniche e per la sperimentazione di nuovi farmaci intelligenti. Fra qualche anno la ricerca premiata a Stoccolma cambiera' totalmente l'approccio a numerose patologie".