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Siria, premier diserta e fugge in Giordania
Esplosione nella sede della tv di Stato

Damasco, lo scoppio si è verificato al terzo piano del superprotetto edificio che si affaccia in piazza degli Omayyadi, nel centro moderno della città. "Ci sono solo alcuni feriti e le trasmissioni non saranno interrotte", ha annunciato il ministro dellʼInformazione, Muhammad az Zubi

Ap/Lapresse

Un'esplosione ha scosso la sede della radiotelevisione di Stato siriana a Damasco: tre persone sono rimaste ferite. Lo scoppio si è verificato al terzo piano del superprotetto edificio che si affaccia in piazza degli Omayyadi, nel centro moderno della città. "Ci sono solo alcuni feriti e le trasmissioni non saranno interrotte", ha annunciato il ministro dell'Informazione, Muhammad az Zubi.

Il ministro dell'Informazione siriano ha poi accusato Qatar, Arabia Saudita e Israele di essere dietro l'attacco. Le autorità siriane accusano i Paesi del Golfo e lo Stato ebraico di offrire sostegno ai ribelli che lottano contro il regime del presidente Bashar Al Assad. "Niente può mettere a tacere la voce del popolo siriano", ha detto il ministro dopo aver visitato il luogo dell'esplosione. "Abbiamo - ha aggiunto - mille posti da cui possiamo trasmettere".

Primo ministro diserta e fugge in Giordania
Il primo ministro siriano Riyad Hijab ha disertato ed è fuggito in Giordania, dove si trova tuttora. Lo riferisce la tv panaraba Al Jazira e il sito Internet dei Fratelli musulmani siriani in esilio.

Il presidente siriano Bashar Al Assad aveva nominato premier Hijab, ex ministro dell'Agricoltura, lo scorso giugno, dopo le elezioni parlamentari di maggio che le autorità avevano rivendicato come un passo verso le riforme e che gli oppositori avevano invece definito una vergogna.

Hijab: "E' in corso un genocidio"
In Siria "è in corso un genocidio". Lo ha detto il premier siriano Riad Hijab, che ha rilasciato dichiarazioni alla tv panaraba Al Jazira tramite il suo portavoce Muhammad Otri. "Tutti i ministri siriani del governo vogliono disertare ma hanno una pistola puntata alla tempia", ha proseguito. "Come hanno fatto in passato, liquidano le persone e dicono poi che sono stati gruppi di fondamentalisti armati".

Arrestato prima di riuscire a fuggire il ministro delle Finanze
Il ministro siriano delle Finanze Muhammad Jleilati è stato arrestato prima che potesse disertare e fuggire all'estero. Lo riferisce la tv panaraba Al Arabiya, finanziata dai sauditi, citando proprie fonti a Damasco.

Aleppo, Ribelli: "Pronti per la battaglia finale"
I ribelli siriani si dicono pronti ad affrontare l'esercito regolare siriano in quella che è stata definitva come la "battaglia decisiva" per la conquista di Aleppo, scontro cruciale per l'esito dell'intera crisi siriana. "Stiamo aspettando i 25mila militari che il regime codardo ha ammassato attorno alla città e gli mostreremo cosa significa una vera battaglia", ha detto il disertore Abu Omar Al Halabi contattato telefonicamente dalla Dpa ad Aleppo. "Nonostante gli intensi bombardamenti e i raid dagli aerei, i nostri ribelli stanno avanzando verso il centro della città", ha spiegato.

Al Halabi ha denunciato pesanti bombardamenti e scontri oggi nella zona di Salaheddine, nel Sud-Ovest, e a Al Sukkari e Hananou nel Nord-Est. Negli scontri sono rimaste uccise nove persone, tra cui un leader tribale, come riferisce l'Osservatorio siriano per i Diritti umani.