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Se il Wwf censura il suo "libro nero"

Il libro mette in evidenza i legami dellʼorganizzazione con grandi gruppi industriali

Dal Web

Guai in vista per il Wwf. In Germania è scoppiata la polemica per il tentativo dell'organizzazione ambientlista di bloccare la vendita di un libro che denuncia presunte connivenze con i gruppi industriali. La Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz) ha rivelato nella prima pagina di lunedì 4 giugno che l'associazione ha dato mandato ad un suo legale di bloccare la vendita de "Il libro nero del Wwf. Affari oscuri sotto il segno del panda".

Il volume, scritto dal giornalista tedesco Wilfried Huismann, è stato pubblicato il 20 aprile scorso presso l'editore Random House, ma oggi è praticamente introvabile in libreria.

Il 15 giugno prossimo il tribunale di Colonia è chiamato a decidere sulla richiesta di interdizione del libro da parte del Wwf. Nel frattempo la vendita non è vietata anche se di fatto il libro può essere ordinato solo presso la casa editrice. Random House ha rivelato alla Faz di essere stata oggetto di "massicce pressioni" da parte del Wwf ancora prima dell'uscita del libro. Nel frattempo anche le più grandi catene librarie tedesche, comprese quelle per la vendita online, hanno deciso di non mettere in vendita il volume.

"Se i librai si sono piegati, rifiutandosi di diffondere il libro senza conoscere il contenuto significa che c'è stata una resa collettiva”, ha commentato Burkhardt Mueller-Soenksen, responsabile mediatico del partito liberale. “Siamo di fronte a un'autocensura che limita nei fatti la libertà di opinione". In un'intervista alla Faz l'autore del libro rimprovera all'organizzazione ecologista la troppa vicinanza con ambienti industriali e la partecipazione a progetti ecologici discutibili, come l'allevamento dei salmoni in Cile, per il cui nutrimento sarebbero richieste enormi quantità di pesce. "Per un chilo di salmone vengono sacrificati dai quattro ai sei chili di pesce", spiega Huismann, che contesta anche la raccolta di fondi per la protezione degli elefanti africani. I grandi mammiferi “sarebbero minacciati di estinzione, ma in alcuni Stati ce ne sono troppi, non troppo pochi".

L'autore del "libro nero" non critica in toto l'organizzazione ambientalista. Se apprezza le iniziative del Wwf nell'emisfero settentrionale, ne attacca l'operato in quello meridionale perchè “non prende abbastanza le distanze dai maggiori distruttori dell'ambiente".