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Fukushima, si teme una fissione nucleare

Come misura precauzionale la Tepco ha iniettato acido borico nel reattore 2

Ap/Lapresse

L'Agenzia nipponica per la sicurezza nucleare sta effettuando verifiche per accertare se effettivamente sia in corso una fissione nucleare nel reattore 2 della centrale di Fukushima.

L'ipotesi è nata dopo la rilevazione di isotopi di xenon, che sono generalmente il segnale di una fissione in corso. Per controllarla, la Tepco ha iniziato a iniettare acido borico nel reattore.

Nel dettaglio la provenienza di gas dall'interno del reattore indica la presenza di Xenon radioattivo, possibile effetto della fissione nucleare. L'acido borico, solitamente utilizzato per controllare le reazioni nucleari, è stato iniettato attraverso un tubo di raffreddamento come contromisura, benché non sia ancora chiaro se sia avvenuta effettivamente la fissione.

Secondo quanto riferisce la Tepco, non si è per ora verificato un aumento della temperatura del reattore, né dei livelli di pressione o di radiazioni. "Abbiamo la conferma che il reattore è stabile e non crediamo che questo possa avere alcun impatto sul nostro lavoro futuro", ha detto il portavoce della Tepco, Osamu Yokokura. Stando sempre al portavoce, all'esterno dell'impianto di Fukushima non è stata comunque individuata alcuna perdita radioattiva.

Questa nuova battuta d'arresto arriva nel momento in cui il gestore della centrale aveva compiuto importanti passi verso la sua stabilizzazione. Tepco ha infatti annunciato di aver raggiunto il sostanziale "spegnimento a freddo". Ciononostante, un'agenzia del governo di Tokyo ha annunciato nei giorni scorsi che per lo smantellamento e la messa in totale sicurezza dell'impianto saranno necessari almeno 30 anni.