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Sisma in Giappone, il premier si taglia il salario
Intanto in Italia le Regioni cancellano i vitalizi

Prove tecniche di risparmio in tutto il mondo. Solo i parlamentari italiani resistono

Ap/Lapresse

Il premier giapponese Noda si è ridotto lo stipendio del 30% per contribuire a finanziare la ricostruzione nelle aree colpite dal terremoto e dallo tsunami di marzo.

I membri del suo governo, inoltre, hanno tagliato del 20% i compensi. E in Italia? Se a Roma i buoni propositi faticano a trovare attuazione, le Regioni iniziano a muoversi promettendo il blocco dei vitalizi mentre la Campania vieta il cumulo a chi è parlamentare.

Il buonsenso trionfa a Tokyo
A due mesi dal suo insediamento, Yoshihiko Noda, già ministro delle Finanze, ha deciso di tagliare di ben 30 punti percentuali la sua busta paga. I soldi che lo Stato risparmierà saranno interamente utilizzati per la realizzazione dei progetti di ricostruzione della parte di Paese distrutta dal sisma e dalle inondazioni di marzo. Il taglio dello stipendio del premier si accompagna alla riduzione del 20% dei compensi a ministri e viceministri. Le misure, su base volontaria e operative da novembre, fanno parte di un disegno di legge più ampio per ridurre in media gli stipendi dei dipendenti pubblici del 7,8% fino a marzo 2014. Parlando di numeri, se varato, il provvedimento farà risparmiare circa 2,7 miliardi di euro.

Le Regioni promettono: “Basta ai vitalizi”
Dalla prossima legislatura saranno aboliti i vitalizi spettanti agli ex consiglieri regionali. Lo ha deciso la conferenza Stato-Regioni guidato dal governatore dell'Emilia Romagna, Vasco Errani, che aveva già adottato la misura lo scorso anno per il parlamentino emiliano. La misura promette risparmi importanti per lo Stato. Si pensi che, considerando le sole Lazio e Sicilia, il costo dei 490 vitalizi attualmente erogati si attesta a 39 milioni di euro. Gli assegni infatti aumentano proporzionalmente agli anni di carica e, a Palermo, possono raggiungere la cifra di 9.362 euro al mese poco meno del record pugliese: a Bari si raggiungono i 10mila euro.

In Campania basta al doppio stipendio consigliere-parlamentare
Da Napoli un'altra buona notizia. Giovedì la Regione Campania ha deciso di eliminare una norma approvata nel 2005 vietando così l'accumulo dei vitalizi. Chi percepisce l'assegno da ex deputato o senatore non potrà incassare anche il vitalizio regionale.

Dal Parlamento, per ora, tante promesse
Il taglio dei costi della politica è, in questa fase, imprescindibile. Tanto che il governo guidato dal premier Berlusconi ha annunciato misure in tal senso anche nella lettera scritta ai vertici dell'Unione Europea per rassicurare Bruxelles sulla tenuta dei conti pubblici italiani. La riduzione del numero dei parlamentari e l'abolizione di alcune province sono obiettivi espliciti dell'esecutivo e porteranno a grandi risparmi per lo Stato. Quanto ai tagli di stipendi e benefit degli onorevoli, invece, si attende che dai buoni propositi annunciati al popolo scaturisca, finalmente, qualche concreta decisione.