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Armeni, 100 anni fa il genocidio Nei massacri e marce 1,5 mln di morti

Il 24 aprile del 1915 iniziarono i rastrellamenti nei confronti degli armeni a opera dei movimenti nazionalistici turchi. Nella capitale armena di Erevan la commemorazione per le vittime. La Turchia ha sempre negato che vi sia stato un genocidio

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Erevan, capitale dell'Armenia, si ferma per commemorare il 100esimo anniversario del genocidio armeno.

Alla cerimonia, al Memorial Dzidzernagapert ("forte delle rondini"), interverranno il leader del Cremlino Putin e il presidente francese Hollande. Gli esperti calcolano che nei massacri e nelle deportazioni iniziate il 24 aprile siano morte fino a 1,5 milioni di persone. La Turchia ha sempre rifiutato l'uso del termine genocidio

Armeni, 100 anni fa il genocidio Nei massacri e marce 1,5 mln di morti

Nel mese di aprile iniziarono gli arresti e le deportazioni, compiute soprattutto dal movimento nazioanalista dei "Giovani Turchi". A migliaia persero la vita tra intellettuali, scrittori, operai, gente comune nelle marce della morte, durante le quali le persone morirono per fame, malattia o sfinimento.

L'ira della Turchia con il Papa -

La Turchia ha sempre rifiutato l'uso del termine genocidio affermando che al contrario si è trattata di una guerra civile e che le perdite si sono verificate in entrambi i lati. Di recente non sono mancare tensioni diplomatiche con papa Bergoglio che aveva parlato di "genocidio" del popolo armeno.

Timide aperture -

Tuttavia per la prima volta a Istanbul si tiene anche una cerimonia commemorativa. Il primo ministro turco Ahmet Davutoglu nei giorni scorsi ha anche dichiarato che il Paese "condivide il dolore degli armeni". Il premier ha sempre però rifiutato di usare la parola "genocidio" per descrivere quanto accaduto un secolo fa.

La contromanifetazione di Ankara

- In parallelo con le commemorazioni a Erevan, la Turchia celebra a sua volta e con sfarzo il centenario dell'inizio il 25 aprile 1915 della battaglia di Gallipoli fra le forze ottomane, appoggiate dai tedeschi, e gli alleati inglesi, francesi, australiani e neo-zelandesi. Quest'anno le celebrazioni sono state anticipate di un giorno, al 24 aprile, per - è l'accusa dell'Armenia - distrarre l'attenzione del mondo dalle commemorazioni del genocidio.