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Ambiente, Trump firma decreto:"con me finisce guerra al carbone"

Il presidente smantella le regole volute dal predecessore Obama

Con la promessa di "mettere fine alla guerra al carbone", Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo con il quale smantella le regole volute dal suo predecessore Barack Obama.

Dalla sede a Washington dell'Energia per la protezione ambientale, il presidente americano tira dritto con la sua volontà di ottenere l'indipendenza energetica degli Stati Uniti e di rilanciare l'occupazione nelle miniere.

Dopo aver fallito (per ora) l'assalto all'Obamacare Trump prova ora a "rottamare" le politiche messe in campo da Barack Obama per combattere i cambiamenti climatici. Politiche che hanno fatto dell'ex presidente Usa uno dei leader della lotta agli effetti devastanti causati dai gas serra.

Con un decreto il presidente ha ordinato di rivedere le norme per la riduzione delle emissioni inquinanti delle industrie americane, regole contenute nel Clean Air Act. E ha rilanciato la produzione nelle miniere di carbone per il funzionamento delle centrali elettriche e degli impianti di estrazione di gas e petrolio. "Rimetteremo i minatori al lavoro", ha detto dopo aver firmato il decreto. "Con me si mette fine alla guerra al carbone", ha poi aggiunto.

Obiettivo: indipendenza energetica - E' questa per la Casa Bianca una strada per aumentare l'indipendenza energetica del Paese e ricreare migliaia di posti di lavoro mandati in fumo - sostiene Trump - dall'agenda verde del predecessore. Se si tratti o meno di una vera e propria controrivoluzione sarà il tempo a dirlo, ed è tema dibattuto sui media. Molti osservatori notano infatti come l'offensiva di Trump per ora non contempli uno dei più roboanti impegni presi davanti agli elettori: quello di far uscire gli Usa dall'accordo di Parigi.

Accordo con cui Barack Obama si era impegnato a ridurre le emissioni di carbonio degli Usa di almeno il 26% rispetto ai livelli del 2005 entro il 2025. Inoltre le nuove regole non mettono al momento in discussione un pilastro della policy ambientale dell'amministrazione Obama: il principio, messo nero su bianco nel 2009, secondo cui le emissioni di gas serra minacciano la salute dell'uomo.

Ma Trump non può andare fino in fondo - Trump per ora non ha portato l'affondo fino alle sue estreme conseguenze a causa delle profonde divisioni alla Casa Bianca e all'interno dell'amministrazione. Con gli esperti che sottolineano inoltre come l'impatto delle nuove norme - al di là dell'enfasi posta sul rovesciamento dell'agenda verde di Obama - rischia di essere abbastanza limitato. Anche perché le industrie energetiche americane difficilmente torneranno indietro, dopo la svolta verso l'uso del gas naturale e delle fonti alternative come il solare e l'eolico.

Centrali elettriche inquineranno di più - A subire un duro colpo sarà comunque il Clean Air Act, che impone alle centrali elettriche di ridurre entro il 2030 del 32% le emissioni di carbonio, rispetto ai livelli del 2005. Un obiettivo, dunque, persino più ambizioso di quello contemplato nell'accordo di Parigi.

Potrebbe riprendere terreno il fracking - Altre direttive simbolo della politica ambientale di Barack Obama rischiano poi di essere abolite, con grande preoccupazione degli ambientalisti: come quelle che impongono restrizioni alla pratica del fracking per estrarre gas e petrolio e alle trivellazioni offshore. Stop anche al ricorso al cosiddetto "social cost carbon", la pratica per stabilire l'impatto sul clima delle decisioni prese in campo energetico.