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Vertice a Parigi, nasce coalizione anti-IsisPrimi raid aerei Usa vicino a Baghdad

Trenta Paesi riuniti a Parigi hanno deciso la strategia contro i jihadisti. "Non sono il vero Islam", ha ricordato il francese Fabius. Mogherini: "Agire insieme e in fretta. LʼItalia invierà armi e aiuti umanitari". Caccia americani hanno condotto raid contro i jihadisti vicino a Baghdad

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-afp

Lotta "con ogni mezzo necessario" alla minaccia dell'esercito islamico, appoggio all'Iraq contro i jihadisti, coalizione ampia che guarda oltre i suoi confini: a Parigi, attorno a un tavolo con 27 ministri degli Esteri occidentali e arabi, nasce il fronte anti-Isis. "L'Isis non rappresenta l'islam. Faremo sparire questi tagliagole", ha detto il francese Fabius. Mogherini: "Minaccia globale". Primi raid aerei Usa vicino a Baghdad.

Vertice a Parigi, nasce coalizione anti-IsisPrimi raid aerei Usa vicino a Baghdad

Il gruppo jihadista di Daesh (Isis, lo stato islamico) "costituisce una minaccia per l'Iraq ma anche per l'insieme della comunità internazionale": è quanto si legge nel documento conclusivo della conferenza internazionale di Parigi per la pace e la sicurezza in Iraq. Durissimo il commento del ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, secondo cui bisogna "non soltanto far arretrare i terroristi del Daesh, lo stato islamico, ma sconfiggerli".

Mogherini: "Necessario agire in fretta e insieme" - L'Isis rappresenta "una minaccia globale che non conosce confini". "Siamo tutti d'accordo sulla necessità di agire insieme, sul senso di urgenza: fare presto, fare insieme". E' quanto ha detto il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, al termine del vertice. Dall'Italia "l'invio di armi, munizioni, soprattutto l'invio di materiale per il sostegno umanitario, che è una priorità. L'Italia - ha sottolineato la Mogherini - non farà alzare in volo i suoi aerei militari come ha fatto la Francia, avendo invece, in funzione anti-Isis, deciso l'invio di armi, munizioni e soprattutto di materiale per il sostegno umanitario, che è una priorità". ".

Fabius: "Faremo sparire questi tagliagole"
- "I tagliagole di Daesh dicono al mondo intero, 'o sei con noi o ti uccidiamo'", perciò è necessario "riunire un movimento potente per la pace e la sicurezza", dice Fabius. Il ministro francese ha ricordato le "atrocità" degli ultimi giorni, con la "decapitazione di chi aveva voluto dare il meglio di sè per aiutare il prossimo". Ma quando vediamo riuniti "trenta Paesi che sono tra i più potenti al mondo, magari con posizioni diverse, non solo geografiche, unirsi tutti insieme, abbiamo speranza". "La minaccia e' mondiale, tutti siamo coinvolti. La nostra azione è globale e di lungo termine. ha detto ancora Fabius, aggiungendo: "Vogliamo fare indietreggiare e poi far sparire" lo Stato islamico.

Alfano: Isis terribile minaccia, nuove norme - "L'Isis rappresenta una terribile minaccia contro l'Islam moderato, ma anche contro l'Occidente e l'insieme dei suoi valori, nonchè contro chi si è impegnato nella lotta al terrorismo". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, aggiungendo che "dobbiamo rispondere potenziando gli strumenti comunitari, ma anche rafforzando a livello nazionale le normative sul versante della prevenzione contro chi si reca a combattere in un altro Paese". "Il nostro sistema - ha sottolineato Alfano - ha un buco per quanto riguarda il soggetto che decide di andare a combattere in un Paese estero. Presenterò al più presto - ha aggiunto - nuove norme in questo senso alle Camere che spero trovino ampio consenso".

Ostaggi, polemiche Obama-Hollande - Altro capitolo spinoso che aleggiava nelle sale del Quai d'Orsay, la polemica riportata dai media americani di un malumore del presidente Barack Obama nei confronti dell'Eliseo che nega di pagare riscatti per i suoi ostaggi "ma in realtà lo fa", stando alla Casa Bianca.

Iran assente - Sul piano militare, gli Stati Uniti - in campo con i loro raid dall'8 agosto - hanno fatto sapere tramite Kerry che "numerosi paesi hanno offerto la loro partecipazione". Quanto ai russi, presenti con il ministro Serghei Lavrov, si sono detti al fianco della coalizione e pronti a "partecipare all'elaborazione di misure supplementari" per difendere Baghdad.

Fuad Massum, il capo di Stato iracheno, era al fianco di Hollande quando il presidente ha affermato che "non c'è tempo da perdere". Più tardi, dalle parole dello stesso Massum, è emerso il primo, vistoso, scricchiolio: "Ci rammarichiamo per l'assenza dell'Iran". Un'assenza non casuale, al contrario, dal momento che per Teheran la coalizione internazionale è illegittima in quanto, afferma, il suo obiettivo reale è quello di rovesciare il regime siriano. D'altra parte, gli Stati Uniti avevano fatto sapere che mai avrebbero "coordinato militarmente" un loro intervento con l'Iran. E sul piano militare, invece, si è concentrato Massum, che ritiene la riconquista di Mosul "obiettivo essenziale per l'Iraq".

Primi raid aerei Usa vicino a Baghdad - Caccia americani hanno condotto raid contro i jihadisti dell'Isis vicino a Baghdad, in quello che un funzionario della Difesa ha definito l'inizio di un intensificarsi delle azioni contro lo Stato islamico in Iraq. Lo riferiscono i media americani.