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SudCorea, traghetto evacuato tardiRecuperati primi corpi dalla nave

Lo ha detto il capitano che è stato arrestato. Ventinove le vittime, tre i corpi trovati nello scafo. Alla guida dellʼimbarcazione cʼera una giovane ufficiale. Suicida il vicepreside sopravvissuto

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Il traghetto affondato in Corea del Sud, con 476 persone a bordo, è stato fatto evacuare con ritardo a causa del mare agitato e dell'assenza di imbarcazioni di soccorso. Lo ha detto per difendersi lo stesso capitano della nave, che è stato arrestato. I passeggeri, ai quali è stato ordinato di non muoversi, sono di fatto rimasti bloccati per oltre 40 minuti: quando il traghetto è cominciato ad affondare, per molti di loro era ormai troppo tardi.

SudCorea, traghetto evacuato tardiRecuperati primi corpi dalla nave

I sommozzatori hanno recuperato i primi cadaveri dal traghetto. Intanto sono 36 le vittime ufficialmente accertate dell'incidente, contando gli ultimi corpi visti nello scafo e quelli recuperati in mare. Oltre 650 sommozzatori della Marina e guardia costiera stanno lavorando per ritrovare i dispersi scesi a 266. I tratti in salvo restano fermi a 174.

Il traghetto era timonato da una giovane ufficiale e non dal comandante al momento dell'incidente, ha rivelato il procuratore generale Park Jae-eok. La 26enne era stata assunta dalla compagnia di navigazione 6 mesi prima dell'incidente e aveva un'esperienza di un anno alle spalle.

Il capitano arrestato, Lee Joon-seok, 52 anni, è stato duramente criticato dai parenti delle vittime per aver lasciato la nave mentre centinaia di passeggeri erano intrappolati. Deve rispondere a cinque accuse, fra le quali quelle di negligenza e di violazione del diritto marittimo.

Oltre al capitano sono altri due i membri dell'equipaggio arrestati. Le accuse spazierebbero, a vario titolo, dall'abbandono della nave alla negligenza professionale, ma potrebbero diventare anche più pesanti, non appena si chiarirà la sorte dei dispersi.

Le cause dell'incidente non sono ancora state chiarite. Molti passeggeri hanno detto di aver sentito un forte rumore, dopo il quale il traghetto si è fermato di colpo. Il capitano ha detto di non aver colpito uno scoglio, anche se questa sembra l'ipotesi più accreditata.

Capitano: "Ero in cabina" - Il capitano era nella sua cabina. Lee Jun-seok, arrestato con il terzo ufficiale e con il timoniere, deve rispondere di cinque accuse, tra cui negligenza e violazione della legge marittima. Nell'interrogatorio di garanzia ha detto di aver dato istruzioni sulla rotta cedendo il timone al terzo ufficiale, una 26enne assunta sei mesi prima e con un solo anno di esperienza.

"Diedi ordine evacuazione" - Lee Jun-seok si difende dalle accuse di aver ritardato le operazioni di evacuazione, col 'sacrificio di 40 minuti' che avrebbero potuto salvare molti tra i 300 morti accertati e dispersi. "Ho ordinato l'evacuazione - ha detto il capitano del traghetto Sewol, affondato in Corea del Sud, subito dopo l'interrogatorio di garanzia seguito all'arresto - . Le correnti sono molto forti nella zona e l'acqua è fredda. Dissi di restare calmi, con le imbarcazioni di salvataggio che tardavano ad arrivare.

Secondo Lee, "non sarebbe stato diverso se i passeggeri avessero indossato i giubbotti di salvataggio perché sarebbero stati spazzati via molto lontano". Il capitano ha ammesso "in parte le proprie responsabilità, ma comunque - ha aggiunto - mi dispiace aver causato tutti questi problemi e mi scuso con i coreani e le famiglie coinvolte".

Lee è finito nella bufera per aver lasciato la nave tra i primi, violando gli obblighi e le responsabilità comportamentali di capitano, quando almeno 300 persone erano ancora sul Sewol, e per le accuse di gran parte dei superstiti relative agli ordini dati "di non muoversi e di restare in cabina, lontani dai luoghi di pericolo". Lee ha spiegato di essere tornato in cabina e che il terzo ufficiale, al timone al momento dell'incidente, ha operato la brusca virata - che potrebbe secondo gli investigatori essere all'origine del naufragio - senza però aver prima rallentato. Il timoniere, dal canto suo, ha confermato che il timone è stato "girato più velocemente del solito", in base a quanto riferito dalla tv pubblica Kbs.

Il capitano ha detto inoltre che non sapeva cosa stesse succedendo e racconto di aver sentito un boato che suggeriva lo scontro con il fondale roccioso. Quanto alla 'fuga', si è giustificato di essere stato preso dal panico dopo aver visto le imbarcazioni dei soccorsi vicini alla scafo, non rendendosi conto di essere tra i primi a essere tratto in salvo. S Il capitano di una nave, come rimarcato dai media sudcoreani, deve prendere le misure necessarie per salvare passeggeri ed equipaggio in caso di emergenza. Con la condotta contraria ai propri doveri, c'è la pena fino a cinque anni di carcere.

Suicida il vicepreside sopravvissuto - Il vicepreside del liceo di Seoul, dal quale provenivano gli studenti morti o dispersi, è stato ritrovato morto venerdì mattina, probabilmente suicida."La causa della sua morte è ancora da stabilire" ha dichiarato la polizia, ma secondo l'agenzia sudcoreana Yonhap il corpo del docente è stato ritrovato appeso ad un albero.