La Royal: "Tutti in piedi al mio passaggio e no scollature". Poi la smentita
Le regole della neo-ministra dellʼAmbiente francese per i suoi dipendenti destinate a far scalpore. Lʼindiscrezione del settimanale Le Point poi è smentita dalla stessa Ségolène Royal su Twitter
"Vietate le scollature" per il personale femminile del ministero dell'Ambiente. Sarebbe, secondo il settimanale Le Point, uno dei punti contenuti in una circolare della neo-ministra Ségolène Royal, che avrebbe lasciato di stucco i dipendenti. Secondo Le Point, il nuovo regolamento prevede poi che un funzionario preceda la ministra nei corridoi del ministero per annunciarla, così che il personale possa alzarsi in piedi al suo passaggio. Ma lei smentisce.
La Royal: "Tutti in piedi al mio passaggio e no scollature". Poi la smentita
Vietato fumare in presenza della ministra e co-working - In base alla circolare citata da Le Point, al personale sarebbe vietato fumare anche nel cortile e nel giardino del ministero in presenza della ministra. Inoltre, la Royal avrebbe messo in pratica il concetto di co-working tra i suoi dipendenti: nessuno, eccetto lei, al ministero, potrebbe avere un ufficio da solo. Funzionari e impiegati dovrebbero essere minimo in due. Regola che avrebbe imposto anche al suo consigliere privato, Jean-Louis Bianco, che dividerebbe lo spazio di lavoro con il suo incaricato di missione.
Pranzo in tranquillità - La Royal terrebbe molto a pranzare in tranquillità. Quando consuma i pasti nel suo salone, scrive Le Point, i membri del suo gabinetto non devono attraversare il corridoio adiacente per evitare qualsiasi rumore.
La smentita ufficiale - In mattinata la ministra Royal è intervenuta in fretta dal suo account ufficiale su Twitter. "Ridicolo il divieto di scollature!", cinguetta. Poco dopo il ministero in una nota spiega che nessuna disposizione ufficiale è stata data e che "non staremo a smentire tutti gli elementi uno per uno". Royal aggiunge che "La sola istruzione che ho dato riguarda il più grande rigore nell'utilizzo dei fondi pubblici, ciò che i francesi si aspettano da noi".