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"Uomo della pace", il mondo saluta Shimon Peres: venerdì i funerali

Per i funerali venerdì a Gerusalemme saranno presenti molti capi di Stato e di governo tra cui Obama

Venerdì mattina i grandi della terra a Gerusalemme diranno addio all'ex presidente Shimon Peres, figura chiave di Israele e del suo popolo.

L'ultimo padre della patria è morto a 93 anni nella notte tra martedì e mercoledì, ucciso da un ictus che l'ha colpito il 13 settembre e che sembrava in un primo momento non aver infierito fino in fondo, quasi a testimoniare la leggenda di indistruttibilità che avvolgeva il personaggio.

Obama venerdì ai funerali: "Era l'essenza di Israele" - Il presidente Usa Barack Obama, che sarà a Gerusalemme venerdì, lo ha definito "l'essenza di Israele", rimarcando che è stato "guidato da una visione della dignità umana e di un progresso verso il quale lui sapeva che le persone di buona volontà avrebbero potuto avanzare insieme". Bill Clinton, che firmò con lui gli Accordi di Oslo e che sarà presente all'estremo saluto al suo amico, ma senza la moglie Hillary, ha reso omaggio ad "una vita che è stata una benedizione per tutti quelli che si battono per la pace".

Papa Francesco: "Un uomo di pace" - Un obiettivo quello della pace, forse l'unico mancato da Peres fino in fondo, apprezzato da Papa Francesco. Per il Pontefice, che non sarà a Gerusalemme nonostante le voci circolate in un primo momento, Peres è stato un "uomo di pace e perseverante negli sforzi di pace": "la sua eredità - ha aggiunto - ispiri tutti a prodigarsi urgentemente" per questo risultato. Stesso giudizio da parte del premier Matteo Renzi: "Un grande del nostro tempo, un uomo di pace" e "un grande amico dell'Italia". "E' una di quelle figure che - ha insistito - vale doppio".

Su Peres si spacca il fronte palestinese - Da Ramallah, in Cisgiordania, è giunta la voce del presidente palestinese Abu Mazen: "Peres è stato un partner nella pace dei coraggiosi assieme con Yasser Arafat ed Yitzhak Rabin". Ma il fronte palestinese è spaccato: Hamas da Gaza ha gioito per la morte di "un criminale", "l'ultimo funzionario israeliano rimasto in vita tra gli artefici dell'occupazione. La sua morte segna la fine di una fase nella storia dell'occupazione e l'inizio di una nuova fase di debolezza".

Giovedì la "camera ardente" - Giovedì sarà il popolo di Israele a riversarsi a Gerusalemme per salutare l'ultimo combattente per la nascita dello Stato: tra bandiere a mezz'asta e imponenti misure di sicurezza, la sua bara, dal mattino a sera, sarà esposta sul piazzale della Knesset, il Parlamento, come avvenne non molto tempo fa per Ariel Sharon.

I grandi del mondo all'addio a Peres - Poi venerdì mattina, sul Monte Herzl, toccherà al mondo riunirsi in esequie solenni, come fu per Rabin. E' prevista la presenza oltre che di Obama e di Bill Clinton, del segretario di Stato John Kerry, del cancelliere tedesco Angela Merkel, del presidente francese Francois Hollande, del principe di Galles, Carlo, del primo ministro canadese Justin Trudeau, di quello australiano Malcolm Turnbull e della regina d'Olanda. Da loro l'omaggio a un uomo che, come disse lui stesso il giorno dell'insediamento, non sognava di diventare presidente, "bensì un pastore o un poeta delle stelle".