FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Razzisti e sessisti, quando i manifesti pubblicitari erano politicamente scorretti

Il rispetto della donna, negli Anni ʼ50 e ʼ60, non era allʼordine del giorno. E i pubblicitari scherzavano pure sul colore della pelle

poster pubblicità razzismo sessismo storia manifesti
iberpress

Chi oggi censurerebbe volentieri alcuni spot particolarmente audaci, ieri sfogliando un giornale sarebbe quantomeno trasalito. In epoche non così lontante sessismo e razzismo pare fossero le chiavi giuste per far breccia nel cuore dei consumatori. O almeno ne erano convinti i pubblicitari dell'epoca. Negli Anni '50 e '60 non era infatti difficile imbattersi in slogan di cattivo gusto che mai, oggi, troverebbero spazio su riviste di qualsiasi genere.

Razzisti e sessisti, quando i manifesti pubblicitari erano politicamente scorretti

Da un tranchant "gli uomini sono migliori delle donne", al pacchetto di sigarette con tanto di lunghe gambe femminili, dalla moglie amorevole che, in ginocchio, serve la colazione a letto al marito fino al Maggiolone Volkswagen ammaccato dalla consorte, luoghi comuni e cliché andavano per la maggiore in quei tempi.

Al punto da andare ben oltre il cattivo gusto. Come in quel manifesto in cui una bimba biondissima chiede a una bambina di colore: "Perché tua mamma non ti lava con questo sapone?".