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Il sigaro Toscano "conquista" il mondo: è il terzo prodotto del made in Italy più venduto

Esportato in Europa e nei Paesi dellʼex blocco sovietico, punta a "invadere" gli Usa

Il sigaro Toscano
ufficio-stampa

Ogni anno oltre 180 milioni di toscani se ne vanno in fumo.

Stiamo parlando di sigari, ovviamente. Tanti ne produce la Manifatture Sigaro Toscano nei suoi due stabilimenti di Lucca e Cava dei Tirreni. Dopo il vino e le automobili, un altro prodotto del made Italy ha deciso di passare all'attacco nel settore dell'export puntando sui mercati d'oltre oceano. Oggi, pur in un momento di crisi globale, il sigaro Toscano ha consolidato le sue esportazioni in Europa (Francia, Spagna, Germania e paesi dell'ex blocco sovietico) ma è agli Stati Uniti che ora punta con decisione. Il suo prodotto pensato appositamente per quel mercato è, non a caso, il "1492" , anno della scoperta dell'America.

A far da battistrada la sempre fiorente comunità italo-americana che ha tra i suoi ricordi più cari proprio il cosiddetto toscanello che sbarcò ad Ellis Island nel taschino degli avi . Come testa di ponte negli States il sigaro Toscano si è assicurato la proprietà della Parodi Holding, fondata negli Usa nel 1901 dai fratelli calabresi Anthony e Frank Suraci proprio per produrre sigari per i nostri immigrati in uno stabilimento della Pennsylvania, dove ancora sono prodotti gli "Avanti", i "Parodi" e i "DeNobili". Ma il 1492 realizzato nella manifattura di Lucca è stato pensato in termini di profumo e stagionatura per venire incontro ai gusti delle nuove generazioni non solo di origine italiana ma anche americane.

Il 1492 è solo uno dei tanti prodotti della manifattura lucchese, uno dei fiori all'occhiello del Gruppo Maccaferri che ha acquisito il sigaro Toscano nel 2006. Perché appena fuori dalle storiche mura, in un complesso gigantesco sottoposto a rigidi controlli da parte dell'Ufficio delle Dogane – stiamo parlando di una produzione pur sempre sottoposta a dazi!- si fabbricano una decina di prodotti dalle caratteristiche più svariate a seconda della stagionatura, scelta del tabacco (sempre rigorosamente Kentucky prodotto da una filiera esclusivamente italiana), affinamento e packaging. Sotto gli occhi del curioso visitatore sfilano carrelli e bancali di Garibaldi, Antichi Toscani, Extra Vecchi, Pastrengo, Soldati, Opera, L'Originale, il mastodontico Moro solo per citare i più famosi. Prossimo arrivo, a fine anno, il Dolce Stilnovo che celebrerà l'italianità di una produzione di eccellenza. Con l'esclusione del Garibaldi e del Toscano Classico, a Lucca si producono soprattutto sigari fatti a mano. A "rollarli" alcune decine di operaie specializzate che (dopo un training che dura due anni) arrivano a farne, con criteri di selezione e scarto rigidissimi, ben 500 al giorno ciascuna! Una "manualità" che finisce prima in apposite celle di stagionatura ed essiccazione e poi, inscatolata e incellofanata, parte alla conquista del mondo.