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Facebook cancella la campagna con la trans e poi fa dietrofront

Per una settimana il social ha taciuto, ma appena la denuncia è arrivata alla stampa si è scusato attraverso il suo ufficio stampa

Prima la censura, poi la retromarcia.

Facebook aveva rimosso una campagna pubblicitaria del marchio di lingerie Curvy Kate: le immagini avrebbero violato le norme sulla decenza perché una delle protagoniste degli scatti era una modella trans in intimo troppo sexy. Immediato il tam tam della Rete: gli utenti hanno condannato la scelta del social network perché discriminatorie. E dopo le lamentele, il colosso di Menlo Park ha deciso di rivedere la propria posizione riattivando le foto bandite.

Il marchio protagonista della vicenda è da tempo in prima linea nell'utilizzo di modelli non professionisti, che promuovono un ideale alternativo di bellezza. In passato infatti, Curvy Kate ha ingaggiato modelli con disabilità visibili e anche di colore. Adesso era venuto il turno di una indossatrice transessuale, Stephania Van Cluysen, 21 anni, ritratta al centro di una foto di gruppo con altre colleghe donne.

Per ripristinare gli annunci che erano stati bloccati, Curvy Kate ha inviato un appello servendosi ancora di Facebook. Per una settimana il social ha taciuto, ma appena la denuncia è arrivata alla stampa si è scusato attraverso il proprio ufficio stampa: "Il nostro team elabora ogni settimana milioni di immagini pubblicitarie e in alcuni casi vietiamo erroneamente annunci corretti. Questa immagine non viola le nostre norme pubblicitarie. Ci scusiamo per l'errore".