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Altro che social: l'ossessione per gli smartphone ha ucciso la conversazione

Un fotografo londinese si è divertito a raccogliere le immagini di chi ha rinunciato a chiacchierare col suo prossimo per poter "parlare" col resto del mondo

Ossessionati dallo smartphone. In America molti teatri hanno una sezione dedicata agli utenti twitter, in Cina i marciapiedi hanno corsie dedicate a chi ha gli occhi fissi sul telefono mentre cammina. Ma l'uso smodato dello smartphone non implica solo un disturbo per gli ascoltatori in sala o un pericolo di scontro frontale fra pedoni: ad essere minacciata è soprattutto la nostra capacità di conversazione. Quella vecchia maniera, faccia a faccia, che in effetti è piuttosto impegnativa: ci vogliono contatto visivo, modulazione della voce e delle espressioni del viso, gestualità varia. Trovare un argomento di conversazione nei momenti "morti" sembra sempre più difficile, e un'alternativa ben più facile è tirare fuori lo smartphone: un ottimo mezzo di autointrattenimento sempre pronto e versatile, che non implica nessuno sforzo.

Altro che social: lʼossessione per gli smartphone ha ucciso la conversazione

Il fotografo @babycakesromero ha cominciato a fotografare questi momenti di socialità interrotta: due o più persone che, in tutta calma, invece di parlare sono ipnotizzate dal telefono. Ma stando ai commenti del pubblico sul suo lavoro, pubblicato su babycakesromero.com/blog/, la maggior parte delle persone difende la propria dipendenza da smartphone. Anzi: molti sostengono che sì, non interagiscono con quella persona lì accanto a loro, ma nel frattempo stanno parlando con molte altre persone di tutto il mondo. Non resta che tirare fuori anche i nostri smartphone per poterci mettere in contatto.