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Spazio, dopo 10 anni di viaggio la sonda Rosetta si avvicinerà alla cometa studiata

Dopo la perlustrazione, lʼ11 novembre il lander Philae atterrerà sul suolo di 67P/Churyumov-Gerasimenko. Italiani molti degli strumenti a bordo

cometa rosetta
agenzia

Domani sarà il grande giorno dell'incontro ravvicinato tra Rosetta e la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Dopo un lungo viaggio attraverso il Sistema solare, durato dieci anni, la sonda dell'Agenzia spaziale europea (Esa) giungerà alla distanza record di 100 chilometri dal nucleo della cometa: nelle settimane successive le ronzerà attorno, per studiarla da vicino e decidere il sito in cui dovrà avvenire l'atterraggio del lander Philae, previsto per l'11 novembre.

Spazio, dopo 10 anni di viaggio la sonda Rosetta si avvicinerà alla cometa studiata

Si tratta di una grande scommessa per l'Europa come per l'Italia, considerando che sono italiani molti degli strumenti a bordo della sonda e del lander Philae (battezzato così da una ragazza italiana). "Stiamo entrando nel vivo della missione scientifica di Rosetta", spiega Enrico Flamini, coordinatore scientifico dell'Agenzia spaziale italiana (Asi).

"Tutti gli strumenti a bordo incominceranno a funzionare in maniera ottimale per studiare meglio l'ambiente di polveri e gas intorno al nucleo della cometa e per scattare nuove immagini ad alta definizione della superficie, in vista della discesa di Philae".

Gli strumenti già attivati hanno permesso di osservare la forma irregolare della cometa, mentre lo spettrometro italiano Virtis ne ha misurato la temperatura superficiale (meno 70 gradi), scoprendo che è più calda del previsto.

Lanciata il 2 marzo 2004 da Kourou, nella Guiana Francese, Rosetta ha percorso finora più di 6.000 milioni di kilometri. Nel suo percorso si contano diversi “incontri”: la sonda ha sfruttato l'effetto “fionda gravitazionale” (gravity assist) una volta attorno a Marte e tre volte attorno alla Terra; ha avuto incontri ravvicinati (fly-by) con gli asteroidi “Steins” nel 2008 e “Lutetia” nel 2010.

Il suo percorso è poi proseguito in stato di ibernazione: per la parte più lontana dal Sole, quando ha viaggiato verso l'orbita di Giove dove i suoi pannelli solari non potevano garantire sufficiente energia per gli strumenti ed apparati di bordo, Rosetta è stata messa in profondo letargo per 31 mesi.

Si è poi svegliata automaticamente, comandata da un suo orologio interno e senza segnali provenienti dalla Terra, il 20 gennaio scorso. Dopo il risveglio, Rosetta ha proseguito l'avventura alla volta della tappa finale e principale del suo epico viaggio: la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, che raggiungerà domani e scorterà nel suo avvicinamento al Sole fino alla fine del 2015, con l'obiettivo di effettuare una serie di indagini dettagliate sulle caratteristiche della cometa e sulla superficie della quale atterrerà il lander Philea.

"L'appuntamento di domani sarà - ha dichiarato il professor Roberto Battiston, presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana - un momento particolamente importante per la storia dell'esplorazione dell'Universo, ci aspettiamo molte informazioni sulla formazione del nostro sistema solare".

Dopo il primo appuntamento di domani, la sonda e la cometa viaggeranno insieme, raggiungendo il perielio nell'agosto del 2015 per poi allontanarsi dal Sole. Rosetta sarà in grado di comunicare e inviare dati scientifici fino a dicembre del 2015: come la Famosa Stele di Rosetta e l'obelisco di Philae, la sonda europea andrà a caccia di importanti informazioni capaci di farci decifrare gli enigmi del complesso linguaggio della nebulosa protoplanetaria che ha costruito i mattoni che hanno formato il nostro Sistema Solare quale lo vediamo oggi.

Rosetta è una missione dell'ESA con contributi dei suoi stati membri e della NASA. Il lander Philae è stato sviluppato da un consorzio internazionale a guida di DLR, MPS, CNES e ASI. La partecipazione italiana alla missione consiste in tre strumenti scientifici a bordo dell'orbiter: VIRTIS (Visual InfraRed and Thermal Imaging Spectrometer) sotto la responsabilità scientifica dell'IAPS (INAF Roma), GIADA (Grain Impact Analyser and Dust Accumulator) sotto la responsabilità scientifica dell'Università Parthenope di Napoli, e la WAC (Wide Angle Camera) di OSIRIS (Optical Spectroscopic and Infrared Remote Imaging System) sotto la responsabilità scientifica dell'Università di Padova.

A bordo del lander, è italiano il sistema di acquisizione e distribuzione dei campioni SD2 (Sampler Drill & Distribution), sotto la responsabilità scientifica del Politecnico di Milano, ed il sottosistema dei pannelli solari.