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Wwf, in 40 anni è scomparsa metà della fauna esistente

Nel rapporto Living Planet emerge che se tutti gli abitanti della Terra consumassero quanto lʼItalia sarebbero necessari 2,6 pianeti

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-afp

L'opera dell'uomo ha causato, negli ultimi 40 anni, la scomparsa di oltre la metà della fauna selvatica del pianeta. Il dato emerge dal nuovo rapporto "Living Planet Report 2014" del Wwf. Tra il 1970 e il 2010, l'indice "Pianeta vivente", che misura i mutamenti di 3.083 specie di mammiferi, uccelli, rettili, anfibi e pesci, si è ridotto del 52% e "la tendenza non mostra segni di rallentamento". Per la presidente del Wwf Italia Donatella Bianchi si tratta di "un rapporto inquietante".

Ecco come trattiamo la nostra casa - La presidente Bianchi prosegue: "La biodiversità è una parte cruciale del sistema che sostiene la vita sulla Terra oltre che il barometro di quello che stiamo facendo alla nostra unica casa. Abbiamo la necessità urgente di agire in tutti i settori della società per costruire un futuro più sostenibile".

Il rapporto monitora le popolazioni di oltre 10mila specie di vertebrati dal 1970 al 2010 utilizzando il Living Planet Index – un database realizzato dalla Zoological Society of London. Il rapporto misura, inoltre, l'impronta ecologica umana predisposta dal Global Footprint Network.

Declino della biodiversità - Secondo il rapporto, le popolazioni di pesci, uccelli, mammiferi, anfibi e rettili sono diminuite del 52% dal 1970. Le specie di acqua dolce hanno sofferto un declino del 72%, una perdita quasi doppia rispetto alle specie terrestri e marine. La maggioranza di queste perdite provengono dalle regioni tropicali in particolare dell'America Latina.

Aumento dell'impronta ecologica - Sarebbe necessaria una Terra e mezza per produrre le risorse necessarie a sostenere la nostra attuale impronta ecologica.

Ciò significa, in pratica , che stiamo tagliando legname più rapidamente di quanto gli alberi riescano ricrescere, pompiamo acqua dolce più velocemente di quanto le acque sotterranee riforniscano le fonti e rilasciamo anidride carbonica più velocemente di quanto la natura sia in grado di sequestrare.

Se tutti gli abitanti della Terra mantenessero il tenore di vita di un cittadino europeo medio l'umanità avrebbe bisogno di 2,6 pianeti per sostenersi. Questa è anche l'impronta ecologica dell'Italia.

Degani: "L'educazione ambientale dev'essere insegnata a scuola" - Il sottosegretario del ministero dell'Ambiente, Barbara Degani, intervenuta al convegno di presentazione del report, ha sottolineato l'importanza di invertire la rotta valorizzando le risorse del nostro Pianeta: "L'ambiente può davvero trainare la ripresa del Paese, perché l'unico sviluppo possibile è quello che passa attraverso la declinazione in ogni settore produttivo della green economy, il ricorso sempre maggiore alle fonti rinnovabili e una nuova fiscalità ambientale che sposti il carico fiscale dal lavoro all'uso delle risorse". Degani ha aggiunto che è importante una sensibilizzazione sul tema nella scuola: "L'educazione ambientale è la nostra missione. Stiamo lavorando con il Miur affinchè nei programmi scolastici di ogni ordine e grado venga inserita un'apposita materia".