Italia sempre più calda, nel 2015 anno record da 1,5 gradi in più
Al Nord la "canicola" morde più che al Centro e al Sud. Male anche il riscaldamento dei mari
Il 2015 è stato l'anno più caldo per l'Italia: si è raggiunto nuovo record della temperatura media registrata, segnando un più 1.58 gradi centigradi a livello annuale, ed è stata un'anomalia più marcata in estate (+2.53 gradi). A dirlo l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale nel suo nuovo rapporto "Gli indicatori del clima in Italia". Questo conferma come l'andamento del surriscaldamento globale riguardi anche il nostro Paese.
Sia pur di poco superiore al 2014, il 2015 è perciò l'anno con il nuovo record di caldo (rispetto al trentennio di riferimento 1961-1990); gli scarti rispetto ai valori normali sono stati marcati a luglio e negli ultimi due mesi dell'anno. Tutti i mesi del 2015 sono stati più caldi della norma, ad eccezione di settembre al nord e febbraio al sud e sulle isole.
Il Nord peggio del Sud - Il nord si riscalda di più (+2.07 gradi), segue il centro (+1.70) e il sud e le isole (+1.28). Il mese "campione del caldo" è stato luglio (oltre i 4 gradi in più al nord e al centro e quasi 3 al sud). Dal report emerge poi che le notti italiane sono diventate sempre più tropicali: sono state 26 in più rispetto alla norma.
Mentre le ondate di calore hanno fatto registrare un aumento di 28 giorni. Ed anche le acque che bagnano l'Italia diventano più bollenti: il 2015 è l'anno piu' caldo dell'ultimo mezzo secolo per il record della temperatura media annuale dei mari (+1.28).
Calano le precipitazioni ma aumentano le bombe d'acqua- Il mese meno caldo rispetto alla norma è stato settembre al nord (-0.11), febbraio al centro (+0.36) e al sud e sulle isole (-0.55). Secondo il report dell'Ispra però non solo aumenta il caldo; sul nostro Paese sono anche in calo le precipitazioni del 13%, specie al nord (-21%) e al centro (-17%). E allo stesso tempo sono numerosi gli eventi estremi di precipitazione, soprattutto in Sicilia e in particolare a ottobre (a Linguaglossa il top delle precipitazioni, il primo ottobre). L'altra faccia delle anomalie meteo - spiega l'Ispra - è rappresentata dai periodi di siccità, specie negli ultimi mesi dell'anno: a dicembre per esempio è stata registrata una quasi totale assenza di precipitazioni su tutto il territorio nazionale.
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