Effetto serra, le piante assorbono più CO2 del previsto grazie alla "super fotosintesi"
Secondo un nuovo studio, lʼaumento nei tassi di respirazione vegetale ha attutito lʼimpatto dei cambiamenti climatici
Il tasso di crescita dei gas serra nell'atmosfera ha subito un rallentamento grazie a un maggiore assorbimento di CO2 da parte delle piante del pianeta. E il tutto nonostante l'aumento di emissioni inquinanti causate dalle attività umane. E' quanto emerge da uno studio internazionale, descritto sulla rivista Nature, secondo cui l'incremento di anidride carbonica nell'atmosfera fra 2002 e 2014 ha rafforzato il processo di fotosintesi attraverso il quale il gas viene assorbito e immagazzinato.
Secondo i ricercatori, i cambiamenti nei tassi di fotosintesi e di respirazione negli ecosistemi terrestri hanno creato in terraferma una maggiore riserva di carbon sink (letteralmente "pozzi di assorbimento di carbonio", cioè i mezzi che sottraggono CO2 all'atmosfera).
Un fenomeno temporaneo - Sempre fra 2002 e 2014, un aumento più ridotto delle temperature globali sulla terraferma (noto come hiatus period, "periodo di intervallo") - ha causato un rallentamento nella respirazione delle piante, con cui "espirano" CO2. I due fattori combinati hanno fatto sì che la vegetazione della Terra assorbisse più CO2, rallentando il tasso di crescita delle emissioni nell'atmosfera di circa il 2,2% nell'arco di dodici anni. Si tratta tuttavia di un fenomeno temporaneo, spiegano gli scienziati, "perché si è concluso lo hiatus period che era essenziale per la ridotta respirazione delle piante".
"Occorre ridurre le emissioni" - "Il messaggio da decifrare è che abbiamo beneficiato di un generoso 'sconto' nei cambiamenti climatici, circa metà della CO2 emessa dall'attività umana è stata assorbita dai carbon sink naturali", ha osservato Pep Canadell, autore principale dello studio. "E' necessario quindi fare tutto il possibile per mantenere il meccanismo del carbon sink e per potenziarlo, attraverso programmi di riforestazione, e frenando la deforestazione", ha aggiunto. Lo scienziato ha poi sottolineato il fatto che "senza tagli sostanziali ai 40 milioni di tonnellate l'anno di emissioni antropogeniche, i cambiamenti climatici rimarranno una realtà".
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