Dal Friuli alla Basilicata, 44 discariche rischiano multe dallʼUnione europea
Si tratta di siti che, come riferisce il servizio studi del Senato, costituiscono "un grave rischio per la salute umana e per lʼambiente"
Undici in Abruzzo, 23 in Basilicata, due in Campania, tre in Friuli Venezia Giulia e cinque in Puglia: questa la mappa delle 44 discariche messe sotto accusa dall'Unione europea con il deferimento dell'Italia alla Corte di Giustizia Ue. Si tratta di siti che, come riferisce il servizio studi del Senato, costituiscono "un grave rischio per la salute umana e per l'ambiente" e che rischiano pesanti multe da parte di Bruxelles.
La procedura sulle "discariche preesistenti" - La decisione dell'Ue si riferisce alla procedura di infrazione aperta nel 2011 per violazione della direttiva Ue sulle discariche. Quest'ultima imponeva agli Stati membri di bonificare o chiudere entro il 16 luglio 2009 le discariche già autorizzate o in funzione prima del 16 luglio 2001, le cosiddette "discariche preesistenti".
Le sanzioni - Il ricorso alla corte di Giustizia europea, spiega ancora la nota del servizio studi del Senato, potrebbe comportare "per il nostro Paese una condanna al pagamento di sanzioni pecuniarie" composte da una somma forfettaria e da penalità giornaliere. Sentenze di condanna sono già state pronunciate "nei confronti di Bulgaria, Cipro e Spagna".
L'Italia nel 2014 è stata già condannata al pagamento di sanzioni nell'ambito della procedura sulle "discariche abusive": 40 milioni di euro forfettari, più una penalità semestrale decrescente in base al numero di siti messi a norma adeguati.
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