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Dai rifiuti energia per una città come Napoli

Il mix di incenerimento e recupero fornisce elettricità e calore

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-afp

In Italia l'energia ottenuta trattando i rifiuti urbani potrebbe contribuire in maniera significativa al fabbisogno energetico di metropoli con quasi 1 milione di abitanti come Napoli o Torino. Lo rileva l'ultimo rapporto Ispra - Federambiente secondo cui nel 2013 il recupero di energia si è più che raddoppiato rispetto al 2003. In particolare, sono stati immessi in rette 5mila Gwh.

Dai rifiuti energia per una città come Napoli

I numeri - In base ai dati raccolti fino al primo dicembre 2013, sono operativi in tutto il territorio 45 impianti di incenerimento per una capacità di trattamento di 7,3 milioni di tonnellate all'anno. Nessun impianto italiano tratta ormai i rifiuti senza recuperare energia.

Secondo l'indagine, a livello impiantistico, il Belpaese è in linea con le realtà europee più avanzate, per ciò che riguarda le tecniche adottate e le prestazioni ambientali conseguite. L'analisi dei dati sulla gestione dei rifiuti urbani nei 28 Paesi dell'Unione mostra che il 15% dei rifiuti urbani gestiti da tutti gli Stati membri è avviato a compostaggio, il 28% a riciclaggio, mentre il 24% è avviato a incenerimento. Il 33%, infine, è smaltito in discarica.

Inoltre, si può constatare come, nell'ambito di un equilibrato mix di forme di trattamento, l'incenerimento con recupero energetico dei rifiuti non si pone affatto in contrapposizione con il riciclaggio. Lo dimostrano le elevate percentuali di riciclaggio registrate nei Paesi che fanno maggiore ricorso all'incenerimento. È il caso, per esempio, della Germania, dove a fronte di una percentuale di rifiuti inceneriti del 35%, i rifiuti avviati al riciclaggio si attestano al 65%, o dei Paesi Bassi, dove a una percentuale d'incenerimento del 49% si accompagna una percentuale di riciclaggio pari al 50%.

Per quel che riguarda infine i residui del trattamento, nel 2013 la produzione di scorie è stimata intorno a quasi 993 mila tonnellate, alle quali vanno aggiunte oltre 389 mila tonnellate di residui del trattamento fumi. L'82% delle scorie è stato avviato a recupero, mentre il restante 18% è stato smaltito.