FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Da Atene a Pechino, le città di tutto il mondo dichiarano guerra allo smog

Tra le misure adottate divieti di circolazione per le auto più inquinanti, piste ciclabili e incentivi per i mezzi pubblici

Da Atene a Pechino, le città di tutto il mondo dichiarano guerra allo smog

Da Atene a Città del Messico, da Pechino a Vancouver: le città di tutto il mondo dichiarano guerra all'inquinamento atmosferico, che secondo l'Oms uccide ogni anno oltre mezzo milione di bambini. Divieti di circolazione per le auto più inquinanti, piste ciclabili e incentivi per i mezzi pubblici sono le misure messe in campo contro lo smog, a causa del quale l'Italia rischia di essere sanzionata dall'Ue.

Nel nostro Paese l'aria è "fuorilegge" in città come Roma, Milano e Torino, ma anche nell'area del bacino padano, per la quale un piano sulla qualità dell'aria sarà "approvato entro maggio", ha assicurato il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti.

L'ultima grande città in ordine di tempo ad aver annunciato azioni anti inquinamento è Barcellona: dal 2019 le auto obsolete, con più di 20 anni, saranno bandite dalle strade nei giorni feriali. Le autorità sperano anche di convincere i cittadini a rinunciare all'automobile offrendo trasporti pubblici gratuiti.

I Paesi "bacchettati" dall'Ue - Barcellona è inoltre una delle città contro cui ha puntato il dito la Commissione europea, che a febbraio ha dato il via alla seconda fase della procedura d'infrazione nei confronti di Italia, Spagna, Francia, Germania e Regno Unito per l'inquinamento atmosferico. L'Ue ha imputato ai Paesi di non aver "affrontato le ripetute violazioni dei limiti di inquinamento dell'aria per il biossido di azoto", che "costituisce un grave rischio per la salute". Soprattutto perché "la maggior parte delle emissioni provengono dal traffico stradale", in particolare dai motori diesel.

Lotta al traffico - Proprio contro le auto a gasolio, quattro città sono scese in campo senza mezze misure: a Parigi, Madrid, Atene e Città del Messico dal 2025 le auto diesel non avranno più "diritto di cittadinanza". Sono però molti i Comuni ad aver ingaggiato, anche se a intensità diverse, una battaglia contro l'inquinamento dell'aria, un "killer" che per l'Oms causa la morte prematura di 4,2 milioni di persone all'anno. In Europa, Oslo punta a vietare alle auto l'accesso al centro cittadino nel 2019, seguita l'anno successivo da Madrid.

Viva le bici, abbasso le auto - Copenaghen continua a scommettere sulle bici e pianifica una superstrada per le due ruote che colleghi le periferie. Gli investimenti in piste ciclabili sono programmati anche da Parigi e Londra. Quest'ultima nell'autunno prossimo introdurrà la "tassa sulla tossicità": le auto vecchie per entrare in centro dovranno pagare 10 sterline al giorno, che si aggiungono alle 11,50 sterline della "tassa sulla congestione" già in vigore.

Anche fuori dall'Europa gli sforzi non mancano. A Vancouver, ad esempio, le politiche per la mobilità sostenibile hanno fatto sì che la metà degli spostamenti cittadini sia a piedi, in bici o con i mezzi pubblici. Al lato opposto si trovano realtà come Pechino, dove la strada da fare è ancora molta. La capitale cinese quest'anno investirà 2,5 miliardi di euro nella lotta all'inquinamento, con una serie di misure che riguardano non solo le auto, ma anche le fabbriche e i consumi energetici.

Commenti
Commenta
Disclaimer
Grazie per il tuo commento

Sarà pubblicato al più presto sul nostro sito, dopo essere stato visionato dalla redazione

Grazie per il tuo commento

Il commento verrà postato sulla tua timeline Facebook

Regole per i commenti

I commenti in questa pagina vengono controllati
Ti invitiamo ad utilizzare un linguaggio rispettoso e non offensivo, anche per le critiche più aspre

In particolare, durante l'azione di monitoraggio, ci riserviamo il diritto di rimuovere i commenti che:
- Non siano pertinenti ai temi trattati nel sito web e nel programma TV
- Abbiano contenuti volgari, osceni o violenti
- Siano intimidatori o diffamanti verso persone, altri utenti, istituzioni e religioni
- Più in generale violino i diritti di terzi
- Promuovano attività illegali
- Promuovano prodotti o servizi commerciali