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Cucina eco, il menu di Lisa Casali solo con "scarti", gambi e bucce

La blogger nobilita gli ex rifiuti trasformandoli in piatti da gourmet

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Bucce di zucca, baccelli di piselli, il bianco dell'anguria vengono gettati in pattumiera senza ripensamenti. Eppure, basta utilizzare degli accorgimenti per far diventare protagonisti gli outsider della cucina. Al contempo si possono esplorare sapori nuovi e ridurre i rifiuti. L'eco food blogger di Ecocucina Lisa Casali, che si fa chiamare Lisca, ha nobilitato gli ex rifiuti raccogliendo alcune ricette nel libro "Buttali in pentola" che contiene anche suggerimenti di casalinghe che hanno voluto condividere le proprie tecniche di "riciclo" in cucina. Ma, come ha spiegato lei stessa a Tgcom24, l'interesse ambientale di Lisa per la cucina non si ferma alle materie prime utilizzate ma arriva alla produzione di merendine in casa e alla cucina in lavastoviglie.

Cucina eco, il menu di Lisa Casali solo con "scarti", gambi e bucce

Quando hai deciso di dare una svolta ambientale al tuo modo di preparare i piatti?
"Ho sempre avuto una passione spiccata per la cucina, ho frequentato corsi professionali e collaborato con catering. Una sera avevo preparato i carciofi e mi sono accorta che stavo buttando più di quanto stavo cucinando. Ho preso le foglie esterne, le ho cotte nella pentola a pressione e poi le ho centrifugate facendo una crema che ho usato in un'omelette. Le ricette sono facili, bisogna solo aprire la mente perché ogni scarto richiede tecniche ad hoc".

Qual è l'ingrediente più sottovalutato secondo te?
"Mi piace molto la zucca, solo il picciolo non è commestibile, eppure ne scartiamo il 40%. La buccia ha più fibre e un sapore meno dolce, i filamenti interni, una volta essiccati possono diventare cialde croccanti. I semi possono essere tostati o piantati per fare dei germogli".

Qual è la tua ricetta preferita?
"La cheesecake con buccia di zucca. Come base si possono usare biscotti raffermi oppure pane raffermo, nocciole e sale. Come formaggio si può usare la robiola".

Cucinare in lavastoviglie, quali sono i vantaggi?
"Cucinare mentre si lavano i piatti consente di ottimizzare l'uso di acqua ed energia elettrica. Inoltre, si può cuocere a bassa temperatura con risultati analoghi a quelli di un forno professionale che, però, ha un costo intorno ai 2.500 euro. In lavastoviglie si può cucinare l'uovo a bassa temperatura (a 64 gradi), l'albume ha una consistenza elastica e il tuorlo è cremoso, oppure un filetto che si scioglie in bocca o, ancora, un gambero morbido e non gommoso. Con questa tecnica non si perdono i succhi, non cambia il contenuto proteico e si può cuocere senza grassi. Inoltre, non si producono calore o odori sgradevoli in cucina".

Hai parlato anche di autoproduzione, qualche esempio?
"Tutti i prodotti industriali possono essere realizzati un casa, ho realizzato un libro con un elenco di cento ricette. Si possono realizzare perfino le zuppe istantanee servendosi degli ortaggi, anche degli scarti, e si possono tenere in dispensa per un anno. Inoltre, ci si può sbizzarrire facendo i formaggi, diversi tipi di latte vegetale e le merendine per i bambini. Autoprodurre consente di eliminare gli additivi dalla propria alimentazione".

Puoi farci l'esempio di un pranzo realizzato solo con scarti?
"Come antipasto si può realizzare una mousse con gambi di broccolo con olio extravergine d'oliva e trito di mandorle. Per primo, una vellutata di bucce di zucca con cialda Il secondo può essere un polpettone fatto con scarti di porro e cavolo. Infine, come dessert, un biancomangiare con scarti di spremuta".