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Cinema in verde: lʼimpegno ambientalista nella storia dei film

Da "Una scomoda verità" di Al Gore a "Le glace et le ciel" che chiuderà Cannes 2015: sono molte le pellicole che fanno del rispetto del pianeta la loro chiave di lettura

Il pianeta che ci ospita Ermanno Olmi cortometraggio
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La storia del cinema è costellata di film "verdi" incentrati sul rispetto della natura e sul destino del nostro pianeta. La notizia che il film di chiusura del Festival di Cannes sarà Le glace et le ciel ("Il ghiaccio e il cielo") di Luc Jacquet, un documentario dedicato alle condizioni dei ghiacciai polari che rappresentano gli stabilizzatori climatici del nostro pianeta, non è che l'ennesima prova dell'interesse ufficiale anche delle grandi manifestazioni cinematografiche nei confronti dei film sull'ambiente.

Il regista Luc Jacquet aveva già incantato il pubblico nel 2005 con La marcia dei pinguini, uno splendido documentario sulle dure condizioni di vita di questi uccelli nel profondo Antartide. In realtà uno dei primi sintomi della sensibilità tributata dal grande cinema nei confronti delle condizioni allarmanti della Terra è stata l'assegnazione dell'Oscar 2007 come miglior documentario a Una scomoda verità diretta da Al Gore, il vicepresidente americano dell'era Clinton trasformatosi in appassionato regista. Un film sconvolgente nel racconto per immagini di un pianeta ormai compromesso a causa del riscaldamento globale.

Oltre ai documentari, ci sono anche diversi esempi di film di finzione che hanno guardato con attenzione alle tematiche ambientali e di salvaguardia della Terra. Una delle figure che hanno avuto più successo, premiata anche con l'Oscar, è l'eroina dell'ecologia americana Erin Brokovich, portata sullo schermo con grinta da Julia Roberts. Dell'inquinamento terrestre si è occupata anche la Disney Pixar con il robot Wall-E, rimasto solo sulla Terra a ripulirla per ben 700 anni mentre l'umanità se n'è andata vita e aspetta di ritornare. Anche in questo caso "diluvio" di nomination e un Oscar al miglior film d'animazione del 2009.

Ma anche il cinema italiano ha dato il suo contributo nella denuncia dei mali ambientali. Insieme a Franco Piavoli, pioniere già più di trent'anni fa di una vera pietra miliare dell'ambientalismo sul grande schermo con Il pianeta azzurro (1982), il grande testimonial dell'amore verso il territorio e la natura è certamente Ermanno Olmi. La lista dei suoi documentari dedicati a questi argomenti è lunghissima: da Terra Madre (2009) a Il pianeta che ci ospita, un cortometraggio realizzato per Expo 2015 e visibile ogni sera proprio negli spazi espositivi.