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In Sicilia la prima centrale solare a sali fusi

Una tecnologia made in Italy che sarà operativa in tre anni in provincia di Catania. Secondo le stime, entro il 2020 potrebbe competere con il costo del kilowattora prodotto dal petrolio

Afp

La forza del Sole della Sicilia produrrà elettricità con una tecnologia unica al mondo. In provincia di Catania sarà operativa già a partire dal 2015 la prima centrale solare termica a sali fusi.
Una tecnologia lanciata dal Nobel Carlo Rubbia all'epoca in cui era presidente dell'Enea (l'Agenzia nazionale per l'efficienza energetica). L'Italia ha un vantaggio competitivo in quest'applicazione e il sostegno dei decreti governativi. La centrale solare termodinamica e integrata a biomasse verrà realizzata da Enel Green Power e sarà in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di circa 40 mila famiglie. L'impianto avrà una potenza di 30 megawatt e un costo di circa 200 milioni di euro.

Clini: "Un asso nella manica"

Il ministro dell'Ambiente Corrado Clini ha definito il solare termodinamico "un asso nella manica". Clini ha aggiunto: "Brevetti e tecnologia, oltre a un altissimo indice di insolazione, ci forniscono incredibili condizioni di partenza per diventare il Paese europeo a più alto sviluppo di questa tecnologia rinnovabile innovativa".
Per la Anest (Associazione nazionale per l'energia solare termodinamica) il potenziale del solare termodinamico è altissimo e può competere già nel 2020 con il costo del kilowattora prodotto dal petrolio.
Giovanni Lelli, Commissario dell'Enea ha aggiunto: "La tecnologia del solare a concentrazione, sviluppata dall'Enea negli ultimi dieci anni costituisce un caso di eccellenza tutto italiano. L'impianto realizzato a Priolo Gargallo integra una centrale alimentata a gas ad alta temperatura, si basa su brevetti di diversi componenti sviluppati dall'Enea, che sono stati trasferiti ad aziende italiane che li hanno ingegnerizzati e che hanno costituito una filiera industriale hi-tech, di cui fanno parte una trentina di aziende".