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Visco: "Troppi errori sulla crisi trascurata l'economia reale"

Per il governatore di Bankitalia " sono usciti i capitali dallʼEuropa e questo ha creato la crisi dei debiti sovrani"

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Secondo il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, "una moneta senza Stato non è una fase finale del processo. Tanto è vero che abbiamo avuto una grave crisi per molti errori e ritardi". Lo dice in una intervista al "Mattino". "Di fronte alla crisi - spiega Visco - si è partiti da banche e debito invece di risolvere i problemi di economia reale".

"Il punto - sottolinea il governatore di Bankitalia - è che sono usciti i capitali dall'Europa e questo ha creato la crisi dei debiti sovrani".

Parlando del ruolo della Bce e della strategia monetaria, Visco sottolinea che "noi siamo un organo tecnico, non eletto, che non rappresenta nessuno e che ha il compito della stabilità monetaria". La Banca centrale, aggiunge, "non può provare a far sviluppare una regione rispetto a un'altra".

E per quanto riguarda l'Europa, secondo Visco "come italiani, dobbiamo essere più umili", se "c'è una posizione intelligente bisogna portarla alla Commissione europea. Oggi c'è la presunzione che quando si va lì si punta a ottenere qualcosa a spese di altri, come per fare i furbi. L'Italia ha avuto una storia di aiuti europei straordinaria", perché "noi non li spendiamo", c'è "un problema amministrativo di veti, di incapacità di prendere decisioni, di dire chi è responsabile di cosa...".

Il governatore propone poi Napoli, sua città natale, come sede del vertice Bce: "Abbiamo un problema di istruzione, rispetto delle regole, criminalità. Difficoltà ambientali. E tutto questo insieme non è che si risolve con la politica monetaria".

A un giovane che oggi sta valutando se partecipare alla protesta contro la Bce, Visco direbbe che "è molto importante investire in se stessi e studiare". I ragazzi devono chiedere rispetto della legge e "una forte azione contro la criminalità organizzata, contro i veleni della Terra dei Fuochi". E la lotta alla burocrazia: se uno vuole "aprire un'impresa in Italia non è che ha un foglio con tantissime cose da fare: non ha neanche il foglio".