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Visco: riforme per consolidare ripresa "Fare bene per essere ascoltati in Ue"

Per il governatore di Bankitalia il nostro Paese è in ritardo sul fronte della scuola e su quello dellʼinnovazione industriale

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Secondo il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, "la ripresa avviata nel nostro Paese nel primo trimestre di quest'anno dovrebbe consolidarsi in quello in corso e nei prossimi". Per Visco le riforme iniziate vanno bene ma non bastano. "Per non deludere le aspettative di cambiamento - ha detto nelle Considerazioni finali di Bankitalia - occorre allargarne lo spettro e accelerarne l'attuazione".

"Far bene a casa per essere ascoltati in Ue" - "Nel dibattito tra Paesi talvolta difficile e teso, si fa meglio ascoltare chi dimostra di far bene a casa propria, di onorare i propri impegni", ha sottolineato Visco. "Anche questo - ha aggiunto - deve essere uno sprone a consolidare ed estendere i progressi compiuti in Italia, come nel comune cammino in Europa".

"Bene mercato ma regolarne i limiti" - "Per legge non si produce ricchezza e non si creano posti di lavoro ma si può, anzi si deve, intervenire dove il mercato incontra i suoi limiti aiutando a generare sviluppo economico", ha ribadito il governatore di Bankitalia ricordando che "nel settore finanziario i fallimenti del mercato non sono rari".

"Politica monetaria non è alternativa alle riforme" - Visco ha poi aggiunto che "la politica monetaria da sola non può garantire una crescita duratura ed elevata". "Il sostegno alla domanda aggregata che deriva dalla politica monetaria non è un'alternativa alle riforme ma consente di accelerarle e di assorbirne più agevolmente i costi di breve periodo", ha affermato.

"Prematuro un giudizio sul Jobs Act, ma sgravi utili" - Per Visco dare un giudizio sugli effetti del Jobs Act è ancora "prematuro" ma ritiene "positivo l'aumento delle assunzioni a tempo indeterminato nei primi mesi del 2015 favorito anche dai consistenti sgravi fiscali".

"Ripresa potrebbe non bastare per far crescere lavoro al Sud" - "C'è il rischio - ha affermato - che la ripresa economica non basti, soprattutto al Sud, a far crescere l'occupazione come è avvenuto in passato all'uscita di fasi congiunturali sfavorevoli". Per Visco "occorre sostenere l'attività in settori a elevato contributo di lavoro. Maggiori investimenti pubblici e privati andrebbero destinati, sottolinea, per l'ammodernamento urbanistico, per la salvaguardia del territorio e per la valorizzazione del patrimonio culturale".

"Conti tengono anche grazie alla riforma delle pensioni" - "Grazie anche agli interventi di riforma del sistema pensionistico pubblico, più che in altri Paesi europei, la sostenibilità di lungo periodo della finanza pubblica può essere garantita", ha aggiunto.

"Azione del governo sul bilancio appropriata" - "In un contesto ancora difficile - ha messo in luce il governatore di Bankitalia - la politica di bilancio ha cercato un equilibrio fra rigore e sostegno dell'economia. Dopo gli interventi fortemente restrittivi imposti dalla crisi di fiducia del 2011 è stato appropriato dosare le azioni di consolidamento di bilancio per non ostacolare la ripresa".

"Discussione con Ue su bad bank sia rapida" - Visco ha quindi auspicato "una discussione con le autorità Ue rapida e costruttiva" sul tema della bad bank verso al quale "proponiamo da tempo iniziative" in collaborazione con il governo.

"Molte banche studiano fusioni" - "Non pochi intermediari, soprattutto di medie dimensioni, stanno valutando operazioni di concentrazione", ha detto Visco secondo cui benefici "potenziali sono cospicui ma non scontati".

"Scuola italiana in ritardo, accrescere la qualità" - In Italia c'è "un ritardo sia nei livelli di istruzione sia nelle competenze funzionali. Per migliorare i programmi di insegnamento - ha detto il governatore di Bankitalia - accrescerne la qualità e indirizzare le risorse dove sono più necessarie non si può prescindere da una valutazione sistemica e approfondita dei servizi offerti".

"Innovazione in Italia meno intensa rispetto alla Germania" - Ma per Visco il nostro Paese è in ritardo non solo sul fronte scuola. "L'attività innovativa - ha sottolineato - è in Italia meno intensa che negli altri principali Paesi avanzati, soprattutto nel settore privato. Il ritardo, particolarmente ampio rispetto alla Germania, è accentuato nei settori industriali a più elevato contenuto tecnologico".

"P.a. arretrata, serve revisione della spesa" - Anche la P.a., secondo il governatore della Banca d'Italia, è arretrata nel confronto internazionale. "Il rinnovamento dell'amministrazione, avviato da alcuni anni e che il governo si è dato come obiettivo, è anche la condizione per attuare processi di revisione della spesa pubblica che salvaguardino e potenzino la qualità dei servizi", ha detto.

"Già speso il 90% del bonus di 80 euro" - L'indagine di Bankitalia sui bilanci delle famiglie, coem si legge nella relazione annuale, "indica che il 90% circa del bonus fiscale sarebbe stato speso e che, nei primi mesi del 2015, la quota delle famiglie che segnala di arrivare con difficoltà alla fine del mese si sarebbe lievemente attenuata rispetto a un anno prima".