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Via libera al Def, Padoan: "Pil 2018 all'1,5%, ma la stima è prudenziale"

Gentiloni: "Il quadro è positivo". Il ministro dellʼEconomia invita il prossimo governo a fermare gli aumenti Iva e definisce "incoraggianti" i dati sulla crescita

Via libera al Def, Padoan:
ansa

Il Consiglio dei ministri ha approvato il Def "a politiche invariate", cioè senza la parte programmatica delle riforme che spettano al prossimo governo.

Nel documento, ha spiegato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, la crescita per il 2018 è "confermata" all'1,5%. Questa cifra riflette un atteggiamento prudenziale su quello che l'economia può produrre".

Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha commentato il Documento di economia e finanza approvato in Consiglio dei ministri dicendo che da esso "emerge un quadro positivo che riflette il lavoro fatto in questi anni. L'Italia è uscita finalmente dalla crisi economica più difficile dal dopoguerra". Anche il debito, ha aggiunto, "cresciuto enormemente fra il 2007 e il 2014, si è stabilizzato e comincia a scendere. Questi risultati sono il frutto del lavoro delle imprese, del lavoro italiano, del lavoro delle famiglie ma anche il frutto della coerenza nell'azione di governo nel corso della legislatura. Coerenza di cui è giusto dare atto al ministro Padoan e all'intero governo".

Padoan: "Possiamo crescere di più" - Il ministro Padoan ha poi detto che quella stima di crescita all'1,5% potrà essere migliorata. "I dati sulla crescita sono incoraggianti - ha infatti sottolineato -, le nostre stime sono prudenziali ma io credo che la crescita potenziale sia superiore, credo che il Pil possa andare almeno intorno al 2%. Questo non è un dato nel Def ma una cifra che io propongo a patto che le misure adottate siano confermate e rafforzate".

"Bene il debito"
Nel 2018, ha poi ripreso il ministro, il debito "diminuisce in misura visibile, di un punto percentuale". Si tratta, ha spiegato, di "un dato estremamente importante in un contesto in cui negli anni passati continuava a crescere ed era considerato come uno dei principali fattori di rischio dell'unione monetaria". Ora "sta diminuendo" grazie a una "oculata gestione" che mostra che " la strategia è quella giusta, ora non si deve deviare o pensare a misure eccezionali."

Quanto al rapporto tra deficit e Pil, "è collocato al 2,3% per il 2017. Questo numero, più alto dell'iniziale previsione dell'1,9%, incorpora risorse che il governo ha messo per aggredire la situazione difficile dal punto di vista bancario".

"Fermare gli aumenti Iva" - Le clausole di salvaguardia sugli aumenti Iva, ha concluso, "nella versione" del Def approvata dal governo "sono tenute dentro, nell'aspettativa che, come in passato, il prossimo governo presenti misure per rimuoverle".