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Trump minaccia la Ue: "Giù tariffe per prodotti Usa o dazi alle auto"

Intanto la Cina manda un messaggio alla Casa Bianca: "Non vogliamo una guerra commerciale, ma ci difenderemo"

Trump minaccia la Ue:
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Donald Trump minaccia la Ue di tassare le auto europee e altri prodotti se non abbasseranno le loro tariffe.

"L'Ue, Paesi meravigliosi che trattano gli Usa molto male sul commercio, si stanno lamentando delle tariffe su acciaio e alluminio. Se lasciano cadere le loro orribili barriere su prodotti Usa in entrata, anche noi lasceremo cadere le nostre". Intanto la Cina avverte il presidente americano: "Non vogliamo una guerra, ma nel caso ci difenderemo".

Le "minacce" di Trump il giorno del trilaterale Ue-Usa-Giappone - Il monito del presidente è arrivato nel primo giorno di negoziati a Bruxelles tra Ue, Usa e Giappone per l'esenzione dai dazi americani su acciaio e alluminio: l'approccio iniziale non è servito per ora a chiarire le prospettive per superare una eventuale guerra commerciale.

La richiesta di togliere i dazi alla Ue era stata avanzata dalla commissaria Ue per il Commercio, Cecilia Malmstroem, al termine di un intenso sabato di riunioni a Bruxelles. Non è sicuremente quella la risposta che si aspettava da Washington. Intanto, la Casa Bianca ha fatto sapere che Trump, nel corso della telefonata avuta venerdì con il presidente francese Emmanuel Macron, ha sottolineato che la sua decisione di imporre dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio "è necessaria e appropriata per proteggere la sicurezza nazionale". Uno spiraglio, però, potrebbe aprirsi dal fatto che i due - ha riferito sempre la Casa Bianca - hanno anche discusso di "vie alternative per affrontare le preoccupazioni degli Stati Uniti". Macron, dal canto suo, secondo quanto reso noto dall'Eliseo non aveva mancato di esprimere a Trump le sue "vive preoccupazioni" per i dazi, evocando il rischio di una "guerra commerciale, da cui tutti i Paesi coinvolti uscirebbero perdenti".

I dazi Usa saranno del 25% sulle importazioni di acciaio e del 10% su quelle di alluminio. Trump ha annunciato che sarebbero entrati in vigore dopo 15 giorni e che inizialmente non si applicheranno a Canada e Messico. Venerdì, via Twitter, ha riferito di un'apertura possibile anche per l'Australia, citando come motivazione non precisati "accordi sulla sicurezza". Riferimento che richiama alla mente i ripetuti attacchi di Trump contro la Germania, la principale economia dell'Ue, da lui accusata di contribuire molto meno degli Usa al finanziamento della Nato.

Più cauti i giapponesi: "Da noi nessuna rappresaglia" - Il ministro giapponese dell'Economia e del Commercio Hiroshige Seko ha chiesto direttamente al rappresentante del commercio Usa, Robert Lighthizer, un'esenzione dai dazi su acciaio e alluminino, senza successo. "Le esportazioni giapponesi di acciaio e alluminio non hanno un impatto sulla sicurezza nazionale degli Stati Uniti, e contribuiscono in forte misura all'occupazione Usa e la loro crescita economica", ha ribadito Seko nel corso della conferenza che ha seguito il suo incontro a Bruxelles col segretario Usa e il commissario europeo per il commercio Cecilia Malmstrom. Tuttavia, Seko ha indicato che Lighthizer si è limitato a spiegare la tempistica e la procedura per l'implementazione delle nuove tariffe. Sull'intenzione dell'Ue di adottare contromisure, Seko ha aggiunto: "I provvedimenti che si basano sulle rappresaglie non servono gli interessi di nessuna nazione", ha detto il ministro nipponico, ritenendo che sia piu' opportuno riferirsi ai principi dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto), "per evitare di scatenare una guerra che si fonda sulle ritorsioni commerciali".

La Cina: "Non vogliamo una guerra, ma ci difenderemo" - "Una guerra commerciale porterebbe solo disastri per tutti: Pechino la non vuole". Lo ha detto il ministro del Commercio Zhong Shan sulle tensioni con Washington per l'imposizione di nuovi dazi. "Detto questo, siamo in grado di affrontare ogni sfida. Difenderemo con forza gli interessi del Paese e della sua gente", ha aggiunto Zhong.